Cremasco, due scosse di terremoto nelle ultime ore. Epicentri a Mulazzano e Castelcovati, nel Lodigiano e nel Bresciano
Due eventi tellurici di lieve intensità hanno interessato nelle ultime ore il territorio cremasco. Dopo la scossa nel bresciano di ieri pomeriggio, nella notte uno nuovo sisma nel lodigiano. Nessuna segnalazione di danni, anche perché terremoti di questa intensità risultano difficilmente avvertibili dalla popolazione.
Le scosse
Ieri pomeriggio, verso le 15.30, la prima scossa con epicentro a Castelcovati, nel bresciano a 24 chilometri di distanza da Crema, con magnitudo 2 della scala Richter, ad una profondità di circa dieci chilometri. Dopo una decina di ore, alle 00.47, una nuova scossa con magnitudo 2.2 con epicentro Mulazzano, nel lodigiano a circa una ventina di chilometri da Crema, ad una profondità di 34 chilometri.
Ma Crema è sismica?
Fino a prima della serie di scosse del maggio del 2012 in Emilia la risposta era nettamente no: la città è classificata zona 4 sulla mappa delle zone sismiche nazionali, cioè la meno a rischio. Ma da un anno a questa parte ci si interroga se non sia il caso di riscrivere le mappe geosisimiche.
La faglia di Soncino
In prima battuta va ricordato che una faglia che passa a pochi chilometri da noi c’è, è quella di Soncino. Alcuni paesi del cremasco sono infatti zona sismica 2. Sono Soncino e Romanengo ad esempio, dove quindi l’edilizia è sottoposta a vincoli anti sismici particolari.
Il terremoto del 1802
Ricordiamo il terremoto devastante che colpì il cremasco, precisamente Soncino, il 12 maggio del 1802 alle 9.30. La scossa fu avvertita anche a Crema, infatti creò crepe al Duomo, al Torrazzo, scoperchio le cappelle della basilica di Santa Maria e fece parzialmente crollare il campanile di Santa Maria delle Grazie. Fu catalogata come 9 grado della scala Mercalli e i morti accertati furono 2.