10-05-2021 ore 14:29 | Cronaca - Cremona
di Riccardo Cremonesi

Esche e bocconi avvelenati, gli interventi dell’unità cinofila antiveleno dei carabinieri

Lo scorso mese di aprile, l’unità cinofila antiveleno dei carabinieri ha bonificato alcune aree del territorio provinciale da esche e bocconi avvelenati. In particolare, nel comune di Pozzaglio ed Uniti sono state ritrovate “20 esche rodenticide disseminate nei campi”, che vanno a sommarsi alle altre 49 precedentemente rimosse dalla polizia locale di Cremona. I militari sottolineano che “l’area oggetto di disseminazione esche avvelenate, come prescritto da specifica ordinanza Ministero della Salute, in seguito ai rinvenimenti era stata segnalata e delimitata dall’amministrazione comunale”. Le indagini hanno portato ad identificare il responsabile della disseminazione.

 

Azione penale

L’uomo, residente a Pozzaglio, è stato denunciato perché “è reato abbandonare esche o bocconi avvelenati in qualsiasi contesto territoriale: campagna agraria, parchi pubblici, ambiti venatori, strade”. I carabinieri precisano che “le esche rodenticide erano state legalmente acquistate ma devono esser utilizzate per finalità di prevenzione sanitaria da roditori nei luoghi di dimora e quelli di produzione/conservazione degli alimenti. Non esiste e dalla legge non è contemplata né autorizzata, alcuna ulteriore “finalità ammessa” come, ad esempio, il controllo delle nutrie”. Reato aggravato in caso le esche causino “morte o anche solo “malattia, infortunio o sofferenza” di animali, siano essi d’affezione (cani, gatti e domestici in genere), da reddito o selvatici”.

 

Biodiversità da proteggere

Sempre nel mese di aprile, Puma ed il suo conduttore sono intervenuti presso il parco Nassirya di via Trebbia e all’interno del parco del Serio in territorio del comune di Crema, in seguito alla bonifica effettuata dalla polizia locale e dai carabinieri forestale. I carabinieri sottolineano che l’abbandono di esche avvelenate “ha effetti devastanti sulla già compromessa e sempre più minacciata “biodiversità di specie”. Fra le vittime ci sono sia specie particolarmente protette come l’orso, il lupo, il gipeto, l’aquila, il grifone e il nibbio, ma anche animali selvatici più comuni come la volpe, il tasso, il riccio, lepri e persino gli scoiattoli”.

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