Venerdì 5 febbraio, alla Rsa Zucchi Falcina di Soresina è stata completata la somministrazione della seconda dose del vaccino Pfizer per tutti gli ospiti. Per gli operatori, in settimana saranno consegnate le ulteriori dosi di vaccino da parte di Asst Crema. Dal momento dell’arrivo delle dosi, in un giorno ore la struttura garantisce la somministrazione a tutti. L’adesione al vaccino da parte di ospiti e operatori è stata molto elevata, ad eccezione di quanti impossibilitati per motivi sanitari o perché ospedalizzati. La campagna si è svolta in modo molto fluido e il personale medico e infermieristico (formato dal Asst Crema) in collaborazione con la direzione di struttura e quella sanitaria ha gestito in totale autonomia e con grande professionalità l’intero processo: dalle somministrazioni alla sorveglianza post iniezione.
Massima attenzione alle norme
L’ingresso in zona gialla della Regione Lombardia e la conclusione della campagna vaccinale non ha per ora modificato le norme di massima attenzione per le misure di prevenzione contro il Covid. I famigliari non possono ad oggi entrare in struttura per incontrare i propri cari, ma, fin da maggio 2020, hanno sempre potuto essere in contatto con loro attraverso incontri protetti. Questi si sono sempre svolti al vetro nel salone del piano terra, ad eccezione dei mesi estivi durante i quali la struttura ha potuto mantenere le vetrate aperte. A settembre, nel salone, ai tavoli sono state installate barriere di plexiglass. Ad ottobre, con l’acuirsi della curva del contagio, sono stati ripristinati gli incontri al vetro, integrando tuttavia il sistema con un interfono per garantire una migliore comunicazione anche a livello acustico. A questo si aggiunge, fin dall’inizio, la comunicazione in via digitale, attraverso le videochiamate con whatsapp, fissate mediante appuntamenti settimanali, e le telefonate.
Ingresso di nuovi ospiti
Permangono tutte le attenzioni anche per l’ingresso di nuovi ospiti, iniziati nel mese di luglio. Prima della degenza in struttura è previsto un tampone molecolare al domicilio del futuro ospite, un’osservazione preventiva nei primi giorni in un nucleo dedicato, un secondo tampone e quindi, se tutto negativo, l’ingresso in comunità. Questo sistema garantisce la massima sicurezza e protezione sia a chi è già ospite in struttura sia a chi entra e dunque anche alle famiglie che possono essere tranquille che la Rsa sia davvero un luogo sicuro a cui affidare i propri cari. La relazione è fondamentale all’interno della nostra struttura come sinergia tra la struttura e la famiglia per il benessere psicofisico dei nostri ospiti. Le misure adottate consentono agli ospiti di non sentirsi soli. Per questo, per il momento, non si è reso necessario creare la ‘sala degli abbracci’, un ambiente protetto dove i parenti possono fisicamente, con tutte le attenzioni, abbracciare fisicamente i propri cari.