10-02-2020 ore 13:25 | Cronaca - Crema
di Giovanni Colombi

Crema, celebrazioni per il Giorno del ricordo. Bonaldi: “la memoria è un enorme valore”

Tanti i presenti stamattina per la celebrazione del Giorno del ricordo, la giornata nazionale istituita nel 2004 per ricordare le vittime dei massacri delle Foibe e dell’esodo giuliano dalmata. Alle 11, in piazza Istria e Dalmazia, la deposizione della corona di alloro alla targa commemorativa alla presenza delle autorità civili e militari, delle associazioni combattentistiche e d’arma e degli studenti degli istituti superiori Sraffa, Galilei, Racchetti e Marazzi.

 

Il ricordo di Caizzi

Dopo l’esecuzione dell’inno di Mameli è toccato a Benito Caizzi, profugo giuliano dalmata, un toccante intervento: “Noto con piacere che, oggi, Giornata del Ricordo, fra i presenti vi sono dei giovani, giovani che desiderano conoscere e partecipare a questa commemorazione. Oggi ricordo anche mio fratello Tommaso, che è mancato lo scorso anno e che tante energie ha speso perchè non venisse scordato il dramma degli esuli e l'orrore delle foibe. Io ero un bambinetto, vivevo quei momenti, ho dei ricordi, ma non ne conoscevo i risvolti mentre lui ha visto e vissuto da giovane ragazzo quei tragici momenti di paura condividendoli con la famiglia. Sono passati oltre settanta anni da allora, questi avvenimenti sono stati ufficialmente riconosciuti dalle nostre istituzioni anche con l'istituzione della Giornata del Ricordo, ma purtroppo ancora capita siano oggetto di polemiche e di contrapposte strumentalizzazioni”.

 

L'importanza della memoria

“Questo non conforta gli esuli di quelle terre e le loro famiglie e confonde l'opera di conoscenza di quei misfatti da parte delle nuove generazioni, mentre c'è necessita di chiarezza, di ammissione di responsabilità. Per questa ragione lo scorso anno chiesto all'Amministrazione comunale di ampliare la dotazione delle biblioteche scolastiche nelle scuole superiori. È importante conoscere. Lodevole è stata ed è l'iniziativa della biblioteca di Crema per il 27 gennaio, Giornata della Memoria, che allestisce scaffali con libri sulla Shoah per adulti e ragazzi. Mi auguro che qualcosa di analogo possa essere fatto anche per il dramma degli esuli e di coloro che hanno avuto la sventura di finire la loro vita in modo violento ed efferato. Penso sia doveroso ricordare, nella tragedia della Seconda guerra mondiale, insieme a tutti i caduti ebrei, rom, sinti, disabili, omosessuali, politici, perseguitati e sterminati, anche gli italiani gettati nelle foibe, vivi e morti”.

 

Una tragedia da non dimenticare

“Oggi ci spetta il compito di ricordare quegli avvenimenti – prosegue Caizzi - la sventura degli italiani della Venezia Giulia, dell'Istria e della Dalmazia uccisi dai Titini, infoibati, annegati, di altri ancora deportati nei campi di Slovenia e Croazia dove morirono di stenti e di malattie e dei 350 mila italiani, profughi, costretti all'esodo dalle loro terre verso l'Italia ed altre nazioni. Già l'ho ricordato lo scorso anno nella nostra Patria non fummo ben accolti, ci furono episodi veramente spiacevoli, verso gli esuli, che si vorrebbe non fossero mai accaduti, che ferivano profondamente che aveva lasciato ogni cosa per rimanere italiano, che negavano solidarietà agli italiani fuggiti dalla pulizia etnica. Ci sono voluti moltissimi anni perchè venisse restituita un po' di verità alla Storia, facciamo allora in modo che ciò non vada perduto e che la memoria non sia selettiva, ma collettiva e condivisa. Si deve ricordare tutto e onorare la memoria di tutti, perchè dobbiamo rispetto a coloro che hanno subito e vissuto quegli orrori e quei crimini, tragedia che non può essere taciuta né tantomeno dimenticata”.
 


L'incontro con gli studenti
Da sottolineare l’accompagnamento musicale delle flautiste Ilaria Doldi e Diletta Andreini, insieme al professore Matteo Pagliari, in rappresentanza dell’istituto Folcioni. Venerdì 14 febbraio dalle 10 alle 12.30, presso l’università di via Bramante Tristano Motta e Fiore Filippaz incontreranno gli studenti cremaschi per un approfondimento e una testimonianza diretta dell’esodo giuliano-dalmata. Iniziativa di Rete scuole superiori della provincia di Cremona con l’associazione nazionale divisione Acqui.

 

L'uguaglianza

Il sindaco Stefania Bonaldi ha sottolineato la legge che nel 2004 “ha istituito il Giorno del ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. Secondo il sindaco “non si può essere una nazione se non si incorpora nella propria vita e nella propria memoria ogni figlio che subisce una ingiustizia, quale che siano le sue convinzioni politiche e religiose”. Agli studenti degli istituti Sraffa, Marazzi, Galilei e Racchetti “il privilegio di vivere all’interno di una democrazia parlamentare”, ovvero un “monumento alla diversità e nel contempo all’uguaglianza, l’uguaglianza dei diritti, e la memoria è un diritto di enorme valore. Ciò che non è ricordato muore per sempre e insieme ad esso muore la possibilità di apprendere. Una sciagura, l’oblio”.

 

Cittadini europei e del mondo
Per Stefania Bonaldi la giornata del ricordo “non riguarda un popolo indistinto, ma è prima di tutto la giornata di ogni singola donna e ogni singolo uomo, anziano, bambino, tutti sacrificati a un equivoco realismo politico, alla diplomazia internazionale, alle questioni del confine orientale, alle pesanti eredità della occupazione fascista in quelle aree, alla brutalità poi del comunismo nazionalista di Tito”. I giovani devono “sentirsi cittadini europei e del mondo”, avere “ogni uomo come fratello e battendosi perché a ciascuno sia dato di coltivare i propri sogni, esercitare i propri diritti, vivere i propri sentimenti come crede, purché nel rispetto dei propri simili”. In conclusione ha sottolineato di credere all’Europa quale deterrente ai nazionalismi. Crema ha padri illustri, tra i quali:“Lodovico Benvenuti, che fece parte della Costituente, fu Parlamentare per diverse legislature e sottosegretario agli Affari Esteri, ma soprattutto entrò nella prima delegazione italiana all'Assemblea consultiva del Consiglio d'Europa e alla Commissione che preparò i primi progetti dell’Unione. L’Europa è un regalo ai nostri ragazzi, anche ai discendenti dei fratelli che oggi ricordiamo. A loro, a tutti loro, a tutti noi il compito di fermare chiunque voglia rendere vano quel sacrificio”.

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