“Vogliamo dimostrare la nostra vicinanza ai lavoratori in lotta, consapevoli che le nostre battaglie e quelle dei lavoratori sono parte di un'unica lotta conto un governo che difende solo gli interessi di piccole nicchie economiche a danno dei lavoratori e dei giovani di questo paese”. Questi gli obiettivi della manifestazione indetta dal Comitato scuola pubblica per il 12 dicembre, in contemporanea con lo sciopero convocato da Cgil e Uil.
Giovani e lavoro
“Mille promesse, mille bugie. Doveva essere il governo che ci tirava fuori dalla crisi – scrivono i rappresentanti del Comitato scuola pubblica nel volantino che promuove la manifestazione – intanto la disoccupazione giovanile è al 43%! Doveva rilanciare l’occupazione e dare lavoro ai giovani... Invece (Jobs Act) per i nuovi assunti ci sarà un periodo di tre anni senza diritti, si potrà essere licenziati in qualsiasi momento e viene cancellato il licenziamento senza giusta causa (art.18). Viene creato un sistema nel quale un giovane non possa mai avere un lavoro che gli permetta di vivere e farsi un futuro!”
La scuola
“Doveva riformare la Scuola – proseguono – ma sta proponendo di privatizzarla. Nelle intenzioni di Renzi c’è di fare entrare le aziende nelle scuole, di metterle in competizione tra loro, di regalare a queste aziende 200 ore di stage da usare come lavoro gratuito. Inoltre 460 mila professori supplenti rischiano di essere lasciati a casa, i presidi diventeranno manager. Renzi vuole una scuola di serie A per chi avrà i soldi e diventerà la classe dirigente di domani e una di serie B per i figli dei lavoratori che domani saranno manodopera a basso prezzo pronta per lo sfruttamento o per la disoccupazione”.
Lo sciopero generale
“Che interessi di fende questo Governo? Di certo non i nostri, ma quelli di banchieri e capitalisti che in questa crisi continuano a fare grandi profitti sulle nostre spalle. Il 12 dicembre sarà sciopero generale ciò significa che tutti i lavoratori d’Italia sacrificheranno una giornata di stipendio per protestare contro il Governo. Significa che ogni azienda, ogni scuola, ogni ufficio potrebbe essere chiuso. Questa arma potente serve a danneggiare il governo e gli interessi che difende! Con lo sciopero generale si può respingere la riforma della scuola e il Jobs Act!”, concludono gli esponenti del Comitato.