09-11-2020 ore 16:25 | Cronaca - Dal cremasco
di Riccardo Cremonesi

Decine di uccelli protetti abbattuti a Ripalta Arpina e Stagno, due cacciatori denunciati

Tre richiami acustici, due fucili da caccia e 81 uccelli abbattuti, fra i quali animali di specie protette. È quanto i Carabinieri Forestale di Crema e Cremona hanno sequestrato, in due distinte operazioni, ad altrettanti cacciatori bresciani. Nel primo caso, a Ripalta Arpina, i militari hanno effettuato anche osservazioni in borghese, bloccando in flagrante, in un capanno di caccia, un cinquantenne residente nell’hinterland bresciano. Come spiega il comandante Alberto Ricci, stava utilizzando un richiamo acustico elettronico: “55 dei 75 uccelli abbattuti appartenevano a specie particolarmente protette (Pispola-Prispolone-Migliarino di Palude) dalla Convenzione di Berna del 1979”.

 

Migliarini di palude

“Tra i 38 Migliarini di palude (Emberiza schoeniclus) uccisi anche una femmina inanellata per finalità scientifiche inerenti le rotte migratorie e gli svernamenti”. I carabinieri stanno ricostruendo “la provenienza e la storia del Migliarino di Palude abbattuto”, utilizzando i dati dell’Euring, il centro che si occupa del monitoraggio, del coordinamento e della gestione delle attività di inanellamento in ambito scientifico. In Italia si rifa al Centro italiano di inanellamento presso l’Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

 

Progressivo degrado

Come sottolinea Ricci, “nel nostro Paese il Migliarino di palude occupa solitamente habitat umidi e stagnanti, ma dopo il periodo riproduttivo può spostarsi anche in ambienti più asciutti e aperti, come i campi coltivati e le praterie. Il progressivo degrado e la non corretta gestione delle zone umide, rappresenta un serio pericolo per la conservazione della specie”.

 

Le allodole

La seconda operazione si è svolta nel Cremonese. A Stagno Lombardo i carabinieri hanno fermato un trentenne proveniente dalla bassa Val Trompia, titolare di licenza di caccia, mentre stava uccidendo delle allodole “agevolato da due richiami acustici elettronici”. In tutto ne aveva uccise sei. All’uomo sono stati sequestrati i dispositivi di richiamo, il fucile e le cartucce ed è stato denunciato alla Procura di Cremona.

 

Sanzioni

Vediamo ora a quanto ammontano le sanzioni per chi abbatte specie particolarmente protette. Come speiga Ricci “vanno dall’arresto da due a otto mesi, oppure sono punibili con l’ammenda da 774 a 2.065 euro”. Per chi esercita la caccia con richiami vietati le multe vanno fino a 1.549 euro. Vanno anche aggiunti “provvedimenti amministrativi” inerenti la licenza di caccia.

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