09-04-2016 ore 12:18 | Cronaca - Crema
di Andrea Galvani

Giulio Regeni, Crema vuole la verità. Striscione sulla torre pretoria di piazza Duomo

Anche il Comune di Crema aderisce alla campagna Verità per Giulio Regeni, il ricercatore italiano di origine friuliana, 28 anni, è stato rapito lo scorso 25 gennaio e nove giorni dopo è stato ritrovato privo di vita ai bordi dell'autostrada del Cairo. Come dimostrato dall'autopsia svolta in Italia, sul corpo sono state inferte indicibili atrocità. Sulla vicenda l'autorità egiziana ha offerto scarsissima collaborazione, fornendo varie versioni dei fatti, tutte inattendibili: dapprima tentando di scaricare la responsabilità su un incidente, quindi su una rapina a sfondo omosessuale.

 

La lettera anonima

Nei giorni scorsi La Repubblica – clicca qui per leggere l'articolo - ha pubblicato una lettera anonima – alla famiglia ne sarebbero arrivate altre, ancora inedite – nella quale un uomo che dice di appartenere alle forze speciali rivela particolari del rapimento, delle torture inferte fine alla morte e soprattutto dei depistaggi messi in atto da personalità di primo piano dell'Egitto. L'opinione pubblica si è immediatamente mobilitata, pretendendo che il Governo italiano appuri la verità per ottenere le prove di quanto reso noto attraverso la lettera che, in quanto anonima, non ha alcun valore in sede giurisdizionale.

 

Comune di Crema

Al riguardo va segnalato che sulla torre pretoria del Comune di Crema, ad una delle finestre dell'ufficio del sindaco, è stato affisso uno striscione “per chiedere verità e giustizia sulla morte di Giulio Regeni. L'Amministrazione comunale di Crema – si legge in una nota - raccoglie l'appello della campagna nazionale di Amnesty International Italia e della famiglia Regeni, dando così seguito alla proposta presentata dal consigliere Emanuele Coti Zelati. La nostra città si unisce alle numerose altre istituzioni che hanno deciso in queste settimane di aderire all'invito, perché non cali il silenzio sulle circostanze della morte di Giulio Regeni, il giovane ricercatore ucciso in Egitto a gennaio”.

 

Testimonianza di vicinanza”

“Era inevitabile rispondere alla campagna e al legittimo diritto di notizie da parte della famiglia di Regeni - ha detto il sindaco Stefania Bonaldi –  e ringrazio il consigliere Coti Zelati per aver da subito sostenuta. Quella a cui abbiamo aperto le porte è una piccola testimonianza di vicinanza, della città di Crema alla richiesta di verità e giustizia che è dovuta alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Giulio Regeni. Il manifesto affisso è dunque quel fiammifero acceso che da oggi arde anche a Crema, con la speranza umana e istituzionale di riconsegnare alla famiglia, amici e colleghi una versione attendibile di ciò che è successo al ricercatore".

381