Promossa dal direttore della casa di reclusione di Bollate, Giorgio Leggieri e dal comandante di reparto, Samuela Cuccolo, la cerimonia del 205° anniversario di fondazione del corpo di polizia penitenziaria si è svolta presso la sede di via Festa del perdono dell’Università statale di Milano. L’assessore regionale alla sicurezza, Riccardo De Corato, ha sottolineato i diversi episodi di violenza degli ultimi mesi: “dagli incendi appiccati a Cremona e Bollate, al tentativo di strangolamento di un agente, sempre a Cremona, al poliziotto penitenziario che a Busto Arsizio si è rotto una mano nel tentativo di difendersi dai colpi di punteruolo che un detenuto ha cercato di infliggergli”.
Diritti e organico
“Il ministro della giustizia Marta Cartabia - ha proseguito De Corato - non vuole proprio sentire parlare di dotare di taser la polizia penitenziaria, nonostante il sottosegretario all’interno, Nicola Molteni, abbia dichiarato che nel sessanta per cento dei casi il taser ha funzionato come deterrente senza che nemmeno venisse utilizzato. Gli agenti lavorano sotto organico e sprovvisti di validi strumenti di difesa. Esiste troppa attenzione ai diritti dei delinquenti rispetto a quelli di chi indossa una divisa. Serve un’inversione di rotta quanto prima”.