“Lascio una scuola resistente e resiliente, ricca di iniziative e caratterizzata da una ritrovata collaborazione fra dirigenti e Ufficio scolastico territoriale” E' questa la più grande eredità del provveditore uscente Fabio Molinari. Nominato dirigente titolare a Sondrio, “a Cremona potrebbe essere assegnato un dirigente reggente tramite pubblico interpello. Se così fosse – anticipa – anche io rinnoverò la mia disponibilità. Poi sarà il direttore generale a fare le sue valutazioni”. Il sistema scolastico provinciale è, a suo avviso, “solido, ben consolidato e funzionante. Le scuole hanno voglia di fare ed hanno voglia di dialogare. Penso che questa sia la forza di un sistema ampio e ricco di potenzialità che devono essere realizzate completamente”. Non è tempo di mettere i puntini sulle i, “io non faccio alcuna differenza tra il territorio cremonese e quello cremasco”. Guarda, oggi più di ieri, all'unità di un sistema che “deve continuamente migliorare per garantire ai nostri studenti un servizio sempre più efficiente e funzionale”.
Ust in mezzo alle persone
In questo tempo Molinari si è battuto per portare l'Ufficio scolastico territoriale in mezzo alle persone. Agli studenti, ai docenti, alle comunità. “L' Ust non è un ente immateriale ma esiste, è fatto di persone che lavorano e che collaborano con le scuole. Il provveditore non è un'autorità da riverire ma, per come la intendo io, è il primo che deve essere al servizio delle scuole e che deve stare nelle scuole e non chiudere mai la porta a nessuno. Altrimenti la sua figura resta su un piedistallo e finisce per essere più adatta ad un museo”. Dalle rassegne culturali, a quelle sportive, passando per i progetti realizzati sul territorio. La proposta, anche extra scolastica, dell'Ust è stata varia con l'intento di “coinvolgere la collettività promuovendo eventi aperti a tutti. La cultura è per tutti, non è solo per gli specialisti. Se non capiremo questo, continueremo a parlarci addosso senza realizzare davvero quella condivisione di intenti che io ho sempre auspicato”.
Verso una nuova normalità
Secondo Molinari la scuola di domani deve costruire “un approccio nuovo ed una nuova normalità”, che tengano conto dei danni lasciati dal Covid su tutti: “studenti, docenti, dirigenti e personale della scuola. In questo periodo, ci sono state difficoltà logistiche che sono state superate, ma oggi è necessario ripartire dalla socializzazione”. Bisogna ripartire dai legami, senza mai dimenticare l'importanza di fare rete. Ché la scuola non è sola e “nella scuola c'è posto per tutti”. Anche per le imprese, “soprattutto per le imprese. Se non costruiamo accordi strutturali con il mondo del lavoro, continueremo a considerare l'alternanza scuola lavoro come un mero adempimento e non come un'occasione di crescita e di formazione per i nostri ragazzi. Sicuramente le imprese non guadagnano economicamente ma credo che, collaborare alla crescita dei giovani, sia a volte più importante che riscuotere una fattura”. Pensa ancora ai ragazzi: “ho tanti bellissimi ricordi di questa esperienza e non voglio sceglierne uno. Ogni persona che ho incontrato ha segnato la mia esperienza e la mia vita”.