“Progetto nazionale rivendica i volantini affissi innanzi alle sedi Cgil di Modena, Reggio Emilia, Castiglione delle Stiviere, Mantova, Suzzara e Crema nella notte tra il 7 e l'8 Marzo". Inizia così il comunicato diffuso dall’associazione nata in seno al movimento Fiamma tricolore. In occasione della Giornata internazionale della donna, pone l’attenzione sul significato della ricorrenza “quasi completamente egemonizzata dalla Cgil, che si districa tra cittadinanza, lotta al razzismo e condizione delle donne nel medio oriente. Purtroppo non contempla il periodo storico dove veri e propri orrori ai danni del sesso debole erano all'ordine del giorno”.
'La violenza non è confinata nella storia'
“Nessuno parla dei femminicidi partigiani su donne ritenute colpevoli di aver sposato una parte politica differente, di essere figlie di imprenditori, di aver intrapreso una carriera militare o nell'apparato statale, a volte per semplice crudeltà a danni di civili”. L’associazione ricorda “Giuseppina Ghersi, Jolanda Crivelli, Norma Cossetto, le 70 donne uccise nel reggiano, Clorinda Boffelli a Crema e le ausiliarie rasate a zero e fatte sfilare in piazza Duomo”.
Ricordare tutte le vittime
“La violenza non è confinata nella storia, ma avviene anche ai giorni nostri, basti pensare all'episodio della ragazza accoltellata e fatta a pezzi a Macerata", conclude Progetto nazionale. "Crediamo sia ora di sdoganare la violenza scomoda. Queste donne meritano di essere ricordate alla pari di chi ha lottato per ottenere i diritti di cui oggi gode il mondo femminile. Chiediamo alla Cgil, ai sindacati e alle istituzioni di ricordare tutte le donne che nella storia sono morte in quanto tali e di mettere in pratica concretamente quanto viene troppo volte solo propagandato”.