08-03-2016 ore 14:22 | Cronaca - Crema
di Angelo Tagliani

Crema. Scuola di Cl e campus di San Bartolomeo, sabato 12 marzo presidio in centro città e mostra in piazza Duomo

Pur di fronte ai recenti sviluppi il Comitato o per l'utilizzo dell'ex scuola di Cl non intende smobilitare, anzi, ribadisce il proposito di vigilare “perché sia garantita la destinazione dell'immobile della Valcarenga a finalità di pubblica utilità, impedendo operazioni politico-amministrative mirate ad un cambiamento della destinazione d'uso a suo tempo individuata”.

 

Presidio in centro Crema

Per questo sabato 12 marzo è prevista una giornata di mobilitazione e informazione che prevede volantinaggio presso il mercato di via Verdi e nelle vie del centro storico mentre nel pomeriggio, in piazza Duomo, verrà allestita “una mostra con lo scopo di riaprire un canale di comunicazione e contatto con la cittadinanza”.

 

Blocco regionale, lo sdegno

Durante la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa, il Comitato cremasco per l'utilizzo pubblico della ex scuola di Cl ha spiegato di accogliere “con sdegno la notizia della richiesta della Regione Lombardia di restituzione da parte del Comune di Crema di 1 milione di euro dalla Regione stessa a suo tempo devoluto, tramite l' amministrazione Bruttomesso, alla società Charis incaricata dell'edificazione della struttura scolastica in zona Valcarenga”.

 

Sconcertante e inaccettabile

Secondo Massimo Lori è “assolutamente sconcertante e inaccettabile risulta, inoltre, la decisione della Regione di attivare forme di rivalsa bloccando i trasferimenti di risorse economiche indispensabili al Comune di Crema per l'attuazione di fondamentali interventi sociali con gravi conseguenze a danno delle fasce più deboli della popolazione. Si tratta di una vera e propria rappresaglia, beffardamente e spudoratamente messa in atto dalla parte politica a suo tempo responsabile della fallimentare operazione di uso privato di denaro pubblico che ha consegnato alla città di Crema l'ormai tristemente noto scheletro edilizio”.

 

Campus di San Bartolomeo

“Per un po' di tempo - ha aggiunto Claudio Patrini - non abbiamo preso una posizione pubblica in quanto abbiamo prima voluto approfondire alcune problematiche confrontandoci per due volte con un rappresentante del Fondo Eridano e con il presidente della provincia Carlo Vezzini. La grossa novità è il recente stanziamento di 11 milioni, a fondo perduto, per la realizzazione in zona S. Bartolomeo di un complesso edilizio secondo il progetto originario. Pur riconoscendo l'assoluta necessità di garantire un nuovo spazio alla popolazione scolastica del cremasco, dopo essersi confrontati al nostro interno, continuiamo ad avere una posizione critica rispetto al progetto di san Bartolomeo”.

 

Impressionante vaghezza”

“La Provincia – ha sottolineato Patrini - ha inviato il progetto di Salini senza tener in alcun conto delle critiche sollevate dal Comitato. Abbiamo analizzato, e possiamo affermare che il progetto è di una vaghezza impressionante, non si capisce in base a quali criteri possa essere stato scelto. Desta stupore il fatto che ben un terzo dei fondi destinati alla Regione Lombardia - 35 milioni di euro - vengano dirottati su di un unico progetto, da anni al centro di polemiche e divergenze”.

 

Vecchio e superato

“Non si può fare a meno di interrogarsi sul dimezzamento, da 23 milioni a 11 milioni, delle risorse economiche occorrenti per la realizzazione del progetto S. Bartolomeo. Attenzione non stiamo parlando di un primo lotto dei lavori. Tenuto conto che il costo dei lavori solitamente lievita, non vorremmo trovarci di fronte tra qualche anno, ad un’altra opera incompiuta. Il progetto nasce vecchio e superato, si parla che l’edificio dovrà ospitare un massimo di 1.350 alunni, distribuiti in 51 aule, per 25 alunni, quando ormai la normativa prevede classi da 30 allievi”.

 

Caos viabilistico

San Bartolomeo non pare il luogo migliore “a causa delle criticità viabilistiche. L’ingresso principale è previsto ancora da via Piacenza, praticamente da un budello, dove gravitano già ora, dai dati in nostro possesso 1026 utenti del Munari e 1500 dello Sraffa. Se si sommano le 1500 persone del Racchetti, arriviamo a 4000 solamente conteggiando alunni, insegnanti, personale ATA.

Il progetto prevede anche una nuova strada larga 7 metri e lunga 150 metri che sbucherebbe in via Maccallè, con due possibili direzioni o la tangenziale o verso via Libero Comune. Il progettista non tiene conto che su questa asta gravitano l’ospedale, la caserma dei carabinieri, l’itis, il liceo tecnologico, il Pacioli, il Cr forma, la mensa, l’edificio dell’ex tribunale di cui è previsto il riuso, più varie attività commerciali. È incredibile poi pensare come si pensi di creare una nuova corsia di sosta per i mezzi pubblici su via Libero Comune, dove già ora le fermate sono congestionate. L'aggiunta di una nuova scuola - circa 1.500 persone tra studenti e personale - renderà ancor più problematica una situazione già compromessa”.

 

Crollo del valore

Il Comitato sottolinea che si tratta di “un’opera mastodontica, di ben di 9.000 metri quadrati, quindi si utilizzeranno ancora aree verdi. Nel frattempo si terranno le ultime aste inerenti alla Valcarenga. Il lotto b, quello che comprende la scuola, aveva un valore iniziale di 3.200.000 euro, ma se come molto probabile l’ultima asta andrà deserta il valore definitivo scenderebbe a 819.000 euro. Secondo il progettista con altri 4 milioni di euro la scuola verrebbe terminata nel giro di un anno”.