“L'immissione in ruolo non è più un miraggio”. È arrivato l’atteso giudizio definitivo del Consiglio di Stato, sentenza in favore dei ricorrenti UIL Scuola Cremona-Lodi, rappresentati e difesi dai legali Domenico Naso e Cinzia Ganzerli. I diplomati magistrali sono stati inseriti a pieno titolo e senza alcuna riserva nelle Graduatorie ad esaurimento (Gae) della scuola dell’infanzia e primaria della provincia di Cremona.
Diritto sacrosanto
“La sentenza 5439/2015 conferma il diritto dell’immissione in graduatoria – sottolinea Mauro Colafato, segretario generale UIL Scuola Cremona Lodi - un diritto sacrosanto che spetta a questi docenti, che non possono continuare ad essere ignorati dai nostri governanti. Gli insegnanti e i nostri avvocati danno oggi una nuova lezione al Miur nei tribunali, confermando che la linea di chiusura assunta dall’amministrazione negli ultimi tredici anni sui docenti abilitati con diploma magistrale, conseguito fino al 2002, è stata lesiva del loro diritto ad insegnare. Era dunque inevitabile che in tanti si sarebbero rivolti alle aule dei tribunali per ottenere giustizia”.
Titolo abilitante
Già centinaia di docenti hanno ottenuto l’inserimento in quelle graduatorie ad esaurimento che il Miur continua a tenere blindate: stavolta a dare ragione alla Uil Scuola Cremona-Lodi è stato direttamente il Consiglio di Stato, che inserisce nelle Gae i docenti precari. “Non sembra esservi dubbio alcuno – si legge nella sentenza – che i diplomati magistrali con il titolo conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002, al momento della trasformazione delle graduatorie da permanenti ad esaurimento, fossero da considerare in possesso del titolo abilitante”.
In terza fascia
“Il fatto che tale idoneità del titolo posseduto sia stata riconosciuta soltanto nel 2014, a seguito del richiamato parere del Consiglio di Stato, non può impedire che tale riconoscimento abbia effetti ai fini dell'inserimento nelle citate graduatorie, riservate ai docenti abilitati. In conclusione, l'appello è fondato e va accolto e gli appellanti vanno inseriti nella terza fascia delle graduatorie permanenti, ora ad esaurimento”.
Vulnus di costituzionalità
“Una vittoria su tutta la linea. Il nostro sindacato – conclude Colafato – aveva ragione. I ricorsi saranno solo una delle forme di protesta avviate anche contro la legge 107 del 15 luglio 2015, dato che riteniamo ci sia anche un vulnus di costituzionalità che contiamo unitariamente di portare davanti alla Consulta. Senza abbandonare, tuttavia, gli strumenti classici della mobilitazione”.