07-04-2021 ore 19:45 | Cronaca - Milano
di Riccardo Cremonesi

Processo Sy. In appello chiesta la condanna a 24 anni, “il bus reso una bomba vagante”

Oggi, presso la Corte d'Assise d'appello di Milano, il procuratore generale Lucilla Tontodonati ha chiesto la conferma della pena, emessa in primo grado, di 24 anni di reclusione nei confronti di Ousseynou Sy, l'autista senegalese di 48 anni che il 20 marzo del 2019 ha dirottato e incendiato un autobus delle Autoguidovie con a bordo 51 alunni della scuola media Vailati di Crema, due insegnati e una bidella. Tra 48 ore, venerdì 9 aprile, sarà emessa la sentenza.

 

L'accusa di strage con finalità di terrorismo

Il procuratore generale ha ribadito la correttezza della pena inflitta in primo grado, “dal momento che l'imputato non ha mai mostrato consapevolezza della gravità delle proprie azioni. Sy ha usato un accendino per appiccare l'incendio sul bus, reso una bomba vagante impregnata di benzina, mettendo in pericolo coloro che erano a bordo dell'autobus. Il suo è stato un disegno lucido e preciso". Confermata per questo anche l'accusa di strage con finalità di terrorismo. Ousseynou Sy ha seguito l'udienza collegato on line dal carcere di Ferrara e ha dichiarato “di essere dispiaciuto per quanto accaduto e che non voleva uccidere nessuno. Il suo intento era solo quello di fare un gesto eclatante per richiamare l’attenzione su quello che sta succedendo nel Mediterraneo in seguito ai flussi migratori”. Davanti ai giudici hanno poi parlato i legali delle parti civili: Vittorio Patrini, Ilaria Groppelli, Antonino Andronico e per il comune di Crema l'avvocato Giuseppe De Carli. Infine, nel pomeriggio, l’ultima parola è spettata ai legali della difesa, gli avvocati Giovanni Garbagnati e Andrea Germani.

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