07-04-2021 ore 13:25 | Cronaca - Crema
di Gloria Giavaldi

Scuole aperte solo in parte ed entusiasmo a metà: 'vi siete dimenticati degli adolescenti'

Scarpe allacciate, zaini pieni di sogni, occhi colmi del desiderio di rivedere gli amici. Dal vivo, ma a distanza. Le scuole d'Italia, almeno i nidi, le materne, le primarie e le prime medie, hanno riaperto i battenti tra la felicità dei più piccoli ed il rammarico di chi continua con la didattica smart. Quella che viaggia spedita solo nel nome e allontana il bello della scuola. Nel Cremasco la riapertura è piena di appelli targati Scuole aperte Crema. Su tutti, quello affidato ad uno striscione appeso ai cancelli della scuola media di Ombriano arriva dritto al punto: “vi siete dimenticati degli adolescenti”.

 

Le richieste degli studenti cremaschi

Anche in città il concetto è chiaro: “ridateci la salute, la scuola a scuola”. Gli studenti del Racchetti non perdono occasione per sottolineare l'impatto negativo determinato dalla Dad sulla loro salute psicofisica. Lo ha raccontato nei mesi scorsi anche il sondaggio realizzato dalla studentessa del liceo scientifico Cecilia Bombari. Oggi lo dicono tutti insieme, mettendo nero su bianco il loro desiderio di tornare tra i banchi. Poco più in là sui cancelli del Da Vinci si parla di diritti: “la scuola è un diritto per tutti”. Questo anche il messaggio contenuto nella protesta silenziosa dei nastrini colorati appesi per ogni giorno di Dad. “La scuola deve essere accessibile a tutti” avevano detto i referenti cremaschi dell'iniziativa qualche tempo fa. Non si può fare a metà. Dall'istituto Sraffa la richiesta è chiara: “in presenza anche l'adolescenza”. Lo stesso nella sede staccata di via Inzoli: “La scuola è in classe, riapritele tutte”.

 

Entusiasmo a metà

Dalle scale della media Galmozzi si sentono le voci di alcuni studenti, ma è ancora più forte una richiesta: “non fermiamoci alla prima media”. Dal Cremasco, precisamente da Bagnolo e Vaiano, spicca lo slogan del comitato Priorità alla scuola, che nei giorni scorsi aveva manifestato per chiedere la riapertura di tutte le istituzioni scolastiche: “la scuola non è un parcheggio, riapritele tutte”. Oggi le scuole hanno riaperto, ma si avverte entusiasmo solo a metà. Dalla seconda media alle università gli studenti restano a casa. Ad apprendere dietro ad un computer.

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