07-03-2015 ore 20:05 | Cronaca - Vaiano Cremasco
di Stefano Zaninelli

Vaiano Cremasco. Quasi ultimati i lavori al nuovo canile consortile. Bettinelli: “la gestione degli animali venga affidata ai veterinari”

Quasi tutti gli ospiti sono stati accolti ed ai presenti è già stato servito anche qualche pasto. Ora tutti, a turno, escono a sgranchirsi le zampe e, tutto sommato, nessuno si lamenta: da dietro le grate non proviene nessun latrato, soltanto qualche abbaio sporadico. I lavori di trasferimento dei cani presso il nuovo canile di Vaiano Cremasco sono quasi ultimati. Ancora i recinti per la sgambatura e qualche rifinitura, dopodiché la struttura sarà completamente attiva.

 

Il trasferimento dei cani

“Per il trasferimento non c’è stato nessun problema: abbiamo chiamato la ditta Carminati – ha spiegato Angelo Bettinelli, titolare della Clinica del cane, gestore pro tempore della nuova struttura – specializzata in questo tipo di lavori. Era presente anche tesoriere nazionale dell’Enpa, il dottor Sergio Sellitto (tra le altre qualifiche anche quella di guardia zoofila), che s’è detto molto soddisfatto del lavoro. I volontari del vecchio canile ci hanno aiutato parecchio ed è andato molto bene: i cani sono sereni e tranquilli. Anche se abbiamo dovuto rinviare di qualche giorno, tutto è andato per il meglio”.

 

La gestione della struttura

Rispetto alle polemiche delle scorse settimane, puntualizza Bettinelli, “teoricamente la gestione degli animali dovrebbe essere affidata ai veterinari, professionisti che hanno in mano un titolo che ne attesta le competenze. Il mondo del volontariato è fondamentale per aiutare a gestire i problemi quotidiani ma è fuori discussione che una struttura che cura gli animali a livello sanitario e psicologico è normale venga affidata ai veterinari. Ci è stato chiesto un aiuto per i prossimi 6 mesi; per ora abbiamo messo soldi nostri per il trasferimento ma delle questioni politiche ed economiche non ci interessiamo”.

 

Vaiano Cremasco, l'ora della sgambata (foto © Cremaonline.it)

Le prime indagini cliniche

“Essendo il nostro lavoro, abbiamo già osservato alcuni problemi su alcuni animali: tumori mammari, parassiti intestinali e altri piccole cose trascurate sono solo alcuni esempi. Abbiamo fatto prelievi fecali nel vecchio canile per capire cosa ci saremmo portati qui, in modo da poterli curare. Abbiamo chiesto aiuto a case farmaceutiche e produttori di mangimi: speriamo nella loro collaborazione anche per poter fornire un servizio alimentare di alta qualità”.

 

Il salto di qualità

Ad oggi, per la Clinica del cane la prospettiva di candidarsi al prossimo bando di Scrp è remota. “Non dico la parola “mai” perché magari ci si innamora del lavoro e non poi nessuno sa cosa ci aspetta nel futuro. Certo è che non soddisfiamo tutti i requisiti del bando e non avremmo le agevolazioni di cui invece godrebbero altre organizzazioni. Ma chi lo sa, magari ci innamoreremo perdutamente del posto e di questi cani… Il focus, comunque, rimane sul salto di qualità della struttura per cani: mentre prima le stelle non c’erano, ora se non sono 5 sono almeno 4. Questo è quello che conta”.