07-01-2022 ore 20:33 | Cronaca - Dall'italia
di Gloria Giavaldi

Rientro a scuola, l'allarme dei presidi: ' la situazione è ingestibile, si torni in Dad'

A pochi giorni dalla riapertura delle scuole, oltre 2000 dirigenti scolastici di tutta Italia, compresa Paola Orini dell'istituto cremasco Galilei, chiedono una “programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza (con l’attivazione di lezioni a distanza) per due settimane” a fronte di “una situazione epocale, mai sperimentata prima, rischiosa e ad oggi già prevedibile”. La richiesta è rivolta al presidente del consiglio Mario Draghi, al ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi e a tutti i presidenti di Regione e Province autonome. “A pochi giorni dall’inizio delle lezioni dopo la pausa natalizia – si legge - stiamo assistendo con preoccupazione crescente all’escalation di assenze. Abbiamo personale sospeso perché non in regola con la vaccinazione obbligatoria e, ogni giorno di più, personale positivo al Covid, che non potrà prestare servizio e nemmeno potrà avere, nell’immediato, un sostituto. Si parla di numeri altissimi, mai visti prima”.

 

Condizioni favorevoli al contagio

La preoccupazione riguarda l'incapacità di garantire la sorveglianza necessaria: “non sapremo, privi di personale, come accogliere e vigilare su bambini e ragazzi. Altrettanta preoccupazione grava sulle probabili assenze del personale Ata. Ci troveremo nell'impossibilità di aprire i piccoli plessi e garantire la sicurezza e la vigilanza”. L'aumento dei contagi non aiuta: “colpisce come mai prima le fasce più giovani della popolazione, anche con conseguenze gravi. Sappiamo che il distanziamento è una misura sulla carta, stanti le reali condizioni delle aule e la concentrazione degli studenti nelle sedi. Sappiamo che il virus si trasmette per aerosol e che l’ambiente classe è una condizione favorevolissima al contagio”. Infine il caos tamponi comporta “un prolungato isolamento degli studenti e del personale”.

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