“La pace non è solo un ideale ma un obiettivo da coltivare ogni giorno e in ogni luogo”. Questo il messaggio promosso dalla manifestazione “In piazza per Gaza”, organizzata dal gruppo Costruttori di Pace in piazza Garibaldi a Crema. L’obiettivo è chiaro: chiedere la fine immediata della guerra in Palestina. Un appello alle istituzioni italiane ed europee affinché si impegnino concretamente per un cessate il fuoco e per garantire il rispetto dei diritti umani. “Darsi appuntamento qui, oggi, significa lanciare un segnale di amicizia verso il popolo palestinese e israeliano, entrambi vittime di questo conflitto”, ha dichiarato Piero Cattaneo del gruppo: “Si va in piazza non per odio ma per chiedere trattative. La pace è un compito permanente e corale”.
Il messaggio di pace e umanità
Per sottolineare il carattere pacifico della manifestazione, in piazza sono state esibite le bandiere arcobaleno della pace e lenzuola bianche stese sul suolo, quest’ultime volute come segno di lutto e pietà per la sofferenza del popolo palestinese. Un rimando ai sudari usati per avvolgere le vittime civili della guerra. “Questo gesto richiama le strazianti immagini trasmesse quotidianamente dai media in tutto il mondo e vuole, al tempo stesso, sensibilizzare le persone a farsi carico nel trasmettere un messaggio di giustizia e umanità, senza alcuna bandiera politica o religiosa”, ha concluso Cattaneo.
‘Basta bombardamenti’
Il sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi, ha ricordato la vicinanza con i Costruttori di Pace: “Negli ultimi anni abbiamo, purtroppo, incrociato troppo spesso il nostro cammino con il gruppo. Negli ultimi anni ci siamo trovati proprio in questa piazza almeno tre volte e lo abbiamo fatto, inizialmente, con un forte senso di grande smarrimento. L’importanza di questa piazza risiede nel non sentire il conflitto come un qualcosa di lontano, di distante da noi. Oggi, guardando queste lenzuola che ricordano i sudari, dobbiamo risvegliare le nostre coscienze per promuovere una cultura di pace. Piazze come questa devono essere unite e salde nel riconoscimento reciproco tra nazioni e popoli. Questa piazza deve gridare ‘basta bombardamenti su Gaza’ e ‘due Stati, due popoli e un unico destino di pace’”.