05-07-2022 ore 11:33 | Cronaca - Cremona
di Ilaria Bosi

Maltempo. Alberi sradicati e danni alle colture, ingenti i danni nel Cremonese e nel Casalasco

Dopo mesi di crisi idrica, il maltempo ha fatto molti danni, in particolare nel territorio cremonese e nel casalasco. “Fortissime raffiche di vento hanno allettato mais e sradicato alberi, strappato le coperture delle serre e danneggiato le colture. Segnalazioni di danni giungono dalle aziende agricole da varie zone della provincia – spiega la Coldiretti Cremona - i cui tecnici sono impegnati nel monitoraggio sul territorio”. Antonio Beduschi, agricoltore di Pieve d’Olmi, racconta la sua esperienza: “è successo tutto in pochi minuti. A mia memoria, non ricordo di aver mai assistito ad un vento così forte, così devastante sui miei campi. In pochi minuti metà del mais da trinciato che ho in campo è stato allettato. Purtroppo è un’annata particolarmente difficile: data la carenza d’acqua, abbiamo faticato tanto per garantire la crescita di queste piante, ed ora in pochi minuti le vediamo completamente a terra, rovinate”.

 

La furia del vento”

“Il vento ha divelto i tunnel dove coltiviamo i meloni”, spiegano Alberto e Gian Mario Marossi, coltivatori di fiori e orticole a Casteldidone: “Le colture sono state ‘ribaltate’ dalla furia del vento, ora si tratta di verificare quanto il danno sia recuperabile. Ci siamo messi immediatamente al lavoro: è per noi fondamentale riportare le pianticelle nella loro situazione migliore, ripristinare le coperture, per impedire che restino esposte alle scottature del sole, soprattutto in questi giorni così caldi”. Segnalazioni di tunnel e serre danneggiate giungono anche dalle aziende orticole del comune di Gussola. “Le raffiche di vento – racconta Marco Fertonani, agricoltore di Rivarolo del Re - sono state particolarmente forti e a farne le spese sono principalmente i campi di mais. Le piante sono allettate, in alcuni tratti in maniera molto significativa, per cui parte del raccolto non sarà recuperabile. Fortunatamente non abbiamo avuto grandine”.

 

In 10 anni persi 14 miliardi

“Purtroppo le piante di mais sono allettate in maniera pesante. Molte sono spezzate. La resa di questi campi sarà minima” commenta Fabio Valenti, agricoltore a Voltido e Piadena Drizzona: “Avevamo irrigato queste colture con grandissima fatica. Dedicando molto tempo, data la carenza d’acqua. Sostenendo spese decisamente maggiori rispetto agli anni precedenti. Non bastava la siccità, ecco che è arrivata la tromba d’aria”. Per la Coldiretti di Cremona “siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici nel nostro paese, con il moltiplicarsi di eventi estremi e una tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Il risultato è un conto per l’agricoltura di 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture”.

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