05-03-2019 ore 20:50 | Cronaca - Crema
di Andrea Galvani

Asst Crema. Giornata della donna all'insegna di arte, prevenzione e volontariato sociale

Durante la giornata internazionale della donna, i medici Filiberto Fayer e Stefano Beltrami del centro di senologia dell’ospedale Maggiore di Crema hanno effettuato 40 prime visite senologiche gratuite per la sensibilizzazione della cittadinanza alla prevenzione del cancro della mammella. Anna Firmi, Danilo Cereda e Maria Cristina Ghidotti dell’Ats Val Padana hanno allestito uno spazio screening per valutare il livello di prevenzione effettuato dalla popolazione cremasca.

 

Screening fondamentali

Nonostante rivesta una fondamentale importanza, i medici hanno spiegato che “ogni anno in Lombardia partecipano agli screening solo 300 mila delle 500 mila donne tra i 45 ed i 74 anni invitate”. Il neo direttore sanitario dell’Asst di Crema, Roberto Sfogliarini ha elogiato il lavoro dello staff del centro di senologia - col dottor Fayer collaborano il direttore dell’unità operativa di Oncologia medica Maurizio Grassi e la case manager Elena Zucchetti – con il costante supporto delle associazioni di volontariato Donna sempre, Lilt e Rubino.

 

Dipingere con un filo di speranza

All’ingresso dell’ospedale un’ex dipendente dell’Asst, Mina Cavalli, ha allestito una mostra di opere sacre da lei ricamate, intitolata Dipingere con un filo di speranza, spiegando di come l’arte rappresenti per lei un supporto alla terapia. Nell’occasione l’associazione Donna sempre, attraverso la presidente Paola Brambini, ha donato ad Oncologia uno schermo da 82 pollici. È stato installato nella sala Rotary: come raccontato da Maurizio Grassi “è stata inaugurata il 2 dicembre 2010, quando con una donazione del Rotary è stata restaurata per mano dell’architetto Gigi Aschedamini e di Beppe Samanni”.

 

Favorire sensazioni positive

“Per noi l’ospedale non è solo ambulatori e posti letto: sentiamo sempre l’esigenza di ripensare gli spazi sotto diversi aspetti, da quello dimensionale a quello tecnologico, all’uso dei colori perché l’architettura dell’ospedale ha influenza anche sulla salute del paziente, che apprezza una logica distributiva appropriata degli spazi, una scelta adeguata di materiali, finiture, colori ed arredi. Lo spazio dove le persone si curano deve essere accogliente e in grado di favorire emozioni e sensazioni positive”.

 

Il tempo è cura”

“Nella sala Rotary si fanno riunioni, si discutono casi clinici, si sviluppano progetti, lezioni, aggiornamenti, si elaborano buone pratiche e qualità delle cure, in futuro potrà essere utilizzata per teleconferenze con altre strutture sanitarie. Non sono fisicamente presenti i pazienti, ma il tempo che passiamo qui dentro è dato a loro e il tempo è cura. Crediamo molto nei rapporti con il territorio, che trova la sua articolazione anche con la stretta collaborazione con il volontariato sociale e vantiamo molti esempi positivi”. L’assegno da 4 mila euro è stato utilizzato per l’acquisto dell’attrezzatura. In chiusura l’invito “a guardare la meraviglia dei colori del locale; merito dei capisala Egidio Malpezzi, Ida Fugazza ed Elena Zucchetti”.

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