04-12-2017 ore 20:56 | Cronaca - Crema
di Lidia Gallanti

Lotta alla mafia, il magistrato Chinnici parla agli studenti cremaschi: scegliete la libertà

"Magistrato, europarlamentare, figlia di Rocco Chinnici. Mi hanno sempre presentata così e forse è veramente la mia essenza”. Caterina Chinnici saluta con queste parole la platea di studenti cremaschi, riuniti nell’aula magna del liceo linguistico Racchetti. “Di mio padre ho respirato il coraggio, la determinazione e l’impegno. Vivere in nome dei valori che ha trasmesso a me, ai miei fratelli e a tutte le persone che gli sono state accanto. Qualcuno l'ha definito visionario, ma ancora oggi lavoriamo su ciò che ha avviato”. È un riferimento al pool antimafia, nato negli anni Ottanta dopo la strage di viale Lazio e divenuto modello operativo nel contrasto alla criminalità organizzata.

 

Le varie forme della mafia

“Non è stato facile formare quella piccola squadra e far comprendere ai magistrati che era arrivato il momento di lavorare insieme, di condividere le conoscenze”. Nasce così la procura distrettuale antimafia, l’esigenza di una commissione attiva a livello europeo, competente sui reati di natura transnazionale.“La mafia esiste, ha solo cambiato forma e nome” spiega Chinnici, membro della commissione giuridica penale del Parlamento europeo. “La criminalità ha assunto una dimensione internazionale”. Rendendo indispensabile costruire consapevolezza sul tema della criminalità organizzata, soprattutto in ambito finanziario.

 

Scegliere da che parte stare

Ieri come oggi, fare il magistrato significa "ripristinare i diritti violati, ma con rispetto. Guardare alle persone e alla loro umanità, capire le ragioni di un gesto, quindi condannare alla pena giusta, equa. Le persone sbagliano, ma dobbiamo sempre avere fiducia nelle istituzioni”. Per questo ha scelto la stessa strada del padre. “È uno dei mestieri più belli, tutti iniziano con la stessa lettera: magistrato, medico e maestro”. Così diceva Rocco Chinnici, che per primo entrò nelle scuole per parlare di criminalità e giustizia. “Ciascuno di noi può scegliere da che parte stare, può tacere o alzare la voce per la libertà di tutti, il bene comune”, ribadisce la figlia. L’ultimo appello è rivolto ai giovani, che “sono il nostro presente proiettato nel futuro, dobbiamo investire su di loro per rendere la nostra società migliore”. A loro, il consiglio di investire nella cultura: "è la vostra libertà, la libertà di ragionare con la propria testa e di scegliere chi si vuole diventare".

 

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