04-11-2020 ore 19:11 | Cronaca - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Contro le misure del governo, la piazza diventa 'il cimitero delle partite Iva’

Decine di lumini rossi, accesi uno ad uno, con insostenibile lentezza. A simboleggiare le chiusure (alcuni temono definitive) dei negozi della città. “Una piazza diventata cimitero delle Partite iva” urla dentro il megafono uno degli organizzatori. Alle 18 di oggi molti commercianti della città (secondo la Questura almeno 150 persone) si sono date appuntamento a pochi passi dalla statua di Garibaldi. Hanno voluto far sentire la propria voce, testimoniare il proprio malessere per le misure del governo. “Vogliamo lavorare. Ad ogni Dpcm o misura regionale abbiamo sanificato, sistemato, riorganizzato. E ancora adesso, dopo mesi di sacrificio, sembra che il problema siamo noi. E invece il problema è a Roma”. Applausi: “non siamo qui per prendere gli applausi. Ma per far capire qual è la situazione che stiamo vivendo”.

 

L’incertezza

La manifestazione, organizzata sui social network, è stata da subito aperta a tutti. E immediatamente è stato chiarito che non sarebbe stato tollerato alcun tipo di violenza. Avrebbe dovuto svolgersi lo scorso 31 ottobre ma una serie di ‘intoppi burocratici’ hanno costretto a rimandare. Rigorosamente stanziale e pacifica, con bandierine tricolori e cartelli. Dietro le mascherine i commercianti si riconoscono dagli sguardi. Alle 18.45 di oggi il ministero della Salute non aveva ancora chiarito quali regioni si trovassero in zona rossa, quali fossero quelle arancio e quali quelle verdi. E proprio l’incertezza è il punto dolente della vicenda. Il governo è visto come “antagonista” del lavoro. Del ‘popolo’. Viene considerato incapace di comprendere la fatica delle persone comuni. Di chi ogni giorno deve fare i salti mortali per sbarcare il lunario. Eppure, nonostante le molte difficoltà, prevale il coraggio, la volontà di compiere onestamente il proprio lavoro. Tenendo duro, superando anche questa fase. Nella speranza di poter ritornare ad assaporare quanto prima la libertà.

 

Informazione di servizio

Nel caso in cui l’ordinanza del ministro Speranza e del presidente della regione Lombardia non arrivasse entro stasera, da giovedì 5 novembre sarebbero attive le misure previste dall’articolo 1 del Dpcm, mentre le restrizioni per le fasce (rosse o arancioni) sarebbero attive da venerdì 6 novembre.