04-10-2012 ore 18:12 | Cronaca - Castelleone
di Emanuele Mandelli

Il paese di San Latino è stato invaso da migliaia di esemplari di gamberi rossi della Louisiana che vagano indisturbati per le strade al calar del sole mangiando di tutto

Potrebbe essere il titolo di un film dell’orrore demenziale di serie B: L’invasione del gamberi killer. Invece è la triste realtà della globalizzazione che fa si che ogni notte le strade di San Latino, paesino della bassa tra Cremona e Crema nei pressi di Castelleone, siano invase da migliaia di esemplari di: Procambarus clarkii, il gambero rosso della Louisiana.

In Italia dal 1995
Importato in Italia nel 1995 da una azienda di Massarosa, che cercò di allevarlo per la prelibatezza delle sue carni, che sono commestibili se allevato in acque limpide, è sfuggito al controllo, un po’ come successe per le nutrie, invadendo varie zone della nostra nazione: Lazio, Umbria, Piemonte, Emilia, Lombardia, Calabria e Veneto.

L’arrivo a San Latino
Come sia arrivato a San Latino non è debito sapere quanto sta che da una settimana una colonia si è insediata dentro un fosso utilizzato per l’irrigazione dei campi, ma oramai asciutto, se si tolgono due pozze d’acqua. Un habitat perfetto per i gamberi, che arrivano anche a 12,5 centimetri di lunghezza.

L’invasione ogni sera al tramonto
Gli animaletti amano il buio e al calar del sole, complice anche la grande resistenza lontano dall’acqua, che può arrivare ad alcune ore, escono a frotte dal fosso e invadono strade e giardini del paese. Il grosso problema che è una specie onnivora e molto resistente che sta quindi sterminando la biodiversità della zona.

Una specie voracissima
Si è davvero un film horror. I gamberi killer sono voracissimi e mangiano uova di pesci, rane, insetti acquatici, e poi, finiti questi, le specie vegetali presenti come alghe e altre piante acquatiche, una strage. In più sanno scavare buche profonde anche un metro e mezzo, rischiando di indebolire così gli argini dei fiumi.

Al mattino la ritirata
E al sorgere del sole si ritirano in zone umide, pozzanghere e fossi. Ma non è difficile in queste mattine per gli abitanti di San Latino aprire la porta e trovarsi di fronte una frotta di chele rosse di gamberetti affamati.