04-05-2017 ore 14:16 | Cronaca - Crema
di Riccardo Cremonesi

Crema. Violenza privata, lesioni e minacce, quattro giovani denunciati dalla polizia. Contestata l'associazione a delinquere

Dopo due mesi di indagini gli agenti del commissariato hanno identificato i componenti di una banda di ragazzi protagonisti di una serie di atti violenti nei confronti di coetanei. Quattro i giovani denunciati, due maggiorenni e due minorenni. L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata a diversi reati quali violenza privata, lesioni e minacce.

Violenza nei confronti dei coetanei
“Una gang multirazziale composta da una decina di ragazzi – spiega il vice questore Daniel Segre – di età compresa tra i 16 e i 19 anni tra italiani e stranieri, tutti residenti in città. Per mesi, in piazza Garibaldi, ai giardini di Porta Serio e davanti ad alcuni locali pubblici frequentati dai ragazzi, hanno dato vita ad una serie di atti violenti e di bullismo. In particolare sono stati accertate cinque aggressioni, tra marzo ed aprile. Un minorenne è stato ferito coi cocci di vetro di una bottiglia. In un altro caso un maggiorenne è stato ferito lungo viale santa Maria, durante i giorni della fiera, dopo aver difeso la propria ragazza da una serie di insulti. I loro atteggiamenti e comportamenti avevano creato un clima di paura. Alcuni loro coetanei sono arrivati ad evitare determinate zone della città”.

Big Family
“La banda – prosegue Segre - ha preso il nome da una canzone rap, Big Family. Si rifanno allo stile di vita di gruppi gangsta rap americani. Hanno creato una pagina Facebook dove vantarsi delle proprie azioni. Quello che ci ha colpito di più che non abbiamo ricevuto nemmeno una telefonata dai testimoni delle aggressioni. Lo ripetiamo spesso durante le lezioni contro il bullismo a scuola: se vedete qualcuno picchiarsi avvertite le forze dell'ordine. Chiamate il 112. Invito i giovani che hanno subito delle violenze da parte della banda a presentarsi in commissariato per sporgere denuncia. Nei prossimi mesi continueremo ad osservare il mondo giovanile per evitare che fenomeni di questo tipo si ripetano”.

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