04-03-2023 ore 20:42 | Cronaca - Crema
di Claudia Cerioli

Crema uno, costruiamo un mosaico di pace. Dialogo interreligioso con musica e parole

Incontro, scambio di esperienze ed emozione. Questi gli ingredienti della tavola rotonda ‘In dialogo per la pace’, organizzata dall’Istituto comprensivo Crema Uno, nell’ambito dell’omonimo progetto annuale della realtà scolastica. Un’iniziativa nata in collaborazione col Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere), l’ufficio migrantes diocesano, il patrocinio del Comune di Crema. Fitta la scaletta della serata, introdotta dai saluti del dirigente scolastico Attilio Maccoppi, dell’assessore all’Istruzione e pari opportunità Emanuela Nichetti e l’assessore al Welfare Anastasye Musumary, di Paola Orini, in rappresentanza dell’ambito 14 e di padre Viorel Flestea a nome del vescovo di Crema Daniele Gianotti. La tavola rotonda, moderata da Enrico Fantoni dei Migrantes, ha visto poi come relatori lo stesso Padre Viorel (chiesa greco-cattolica rumena e incaricato diocesano per il dialogo interreligioso), Youssef Zahir (imam di Crema), Hicham Baghri (vicepresidente della comunità Islamica locale), Ketan Tiwari (consulta intercultura Comune di Crema e rappresentante della religione induista).

 

Punti di incontro

Gli interventi hanno riguardato i punti di incontro tra le diverse religioni e culture, evidenziando gli elementi in comune e sfatando alcuni pregiudizi col racconto di particolari che non si conoscono così a fondo, ma sono essenziali per tracciare una linea comune tra le diverse professioni. Ad esempio la presenza della citazione del nome di Gesù più volte nel Corano, anche con l’accezione di ‘figlio di Maria’, essendo la Vergine una figura tenuta in grande considerazione, come esempio di fede, dall’Islam. E ancora il concetto di pace, tema universale, da declinare nelle diverse accezioni spirituali e non. Osservano come in generale tutte le professioni tendano all’alto valore della pace, da tradurre poi anche nelle culture. Solo col dialogo e la conoscenza reciproca si arriva a questo obiettivo comune. Tante le curiosità anche dalle altre religioni.

 

‘Il mondiale in piazza’

A spezzare la scaletta di interventi, infatti, sono stati proiettati alcuni brani musicali eseguiti dal Coro Multietnico della città e poi il corto di Vito Palmieri ‘il mondiale in piazza’. Uno spaccato interessante dell’Italia e dell’atteggiamento nei confronti di chi giunge nel nostro Paese da altri luoghi e con una cultura apparentemente differente. Nel cortometraggio, la comunità di un piccolo paese della Puglia decide di organizzare un mondiale alternativo a quello dal quale (nel 2008) gli azzurri sono stati esclusi. In campo, quindi, partite tra la squadra che rappresenta l’Italia e altre nazionali composte da immigrati. Ma quando uno di loro, nato in Italia, si sente giustamente italiano, serve una soluzione per farlo giocare in nazionale. Così il film evidenzia tutte le contraddizioni e i pregiudizi che nascono dalla scarsa conoscenza dell’altro, poi facilmente superabili stando insieme e abbattendo le barriere attraverso il dialogo.

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