03-02-2015 ore 21:15 | Cronaca - Crema
di Stefano Zaninelli

Una gara di solidarietà per l'Istituto comprensivo Crema 2. Il dirigente Bacecchi: "beneficenza appannaggio di poche scuole"

Una gara di solidarietà, rivolta a tutti i club di servizio del territorio, a favore delle scuole dell’Istituto comprensivo Crema 2: è la provocatoria proposta avanzata dal dirigente, Pietro Bacecchi, affinché nel 2015 possa avvenire il “superamento di steccati atavici che non depongono a favore del riconoscimento dei bisogni di tutto il territorio”.

 

Scuole non autosufficienti

Da qualche anno a questa parte, i club di servizio hanno deciso di includere tra i beneficiari dei loro service “anche le scuole, sempre meno autosufficienti e bisognose pertanto di corposi interventi compensativi”. Diventa dunque essenziale, prosegue Bacecchi, “integrare i magri finanziamenti statali nonché metterle in condizione di superare il gap via via crescente fra risorse a disposizione estremamente scarse e necessità di rimanere al passo con i tempi”.

 

Appannaggio di pochi

Tuttavia, parrebbe che “il monopolio degli interventi – aggiunge il dirigente scolastico – dei contributi, delle provvidenze solidaristiche attivate sembra essere appannaggio soltanto di alcune scuole, magari quelle del centro città, magari quelle storiche, magari quelle la cui utenza è in molti casi di estrazione sociale elevata”.

 

Diritto all’oblio e periferie

“Non vorrei che, come in materia di privacy esiste il diritto all’oblio, quest’ultimo fosse stato trasferito anche in quest’ambito, dimenticando che il territorio di Crema è esteso, è fatto anche di periferie, si compone anche di quartieri e non si esaurisce nelle scuole frequentate da una jet society che spesso potrebbe forse riuscire autonomamente a sostenere le istituzioni scolastiche dei propri ragazzi”.

 

Una rondine non fa primavera

“Noi, come Istituto comprensivo Crema 2, possiamo ringraziare con riconoscenza il Rotary Club Cremasco S. Marco, che nel 2014 ci ha consentito l’acquisto di 6 tablet per i nostri alunni diversamente abili. È stato però un unicum, una rondine che non fa primavera, un’eccezione che conferma una regola incardinata su altre coordinate di riferimento”.

 

Il ruolo dell’opinione pubblica

Ecco dunque l’idea della gara di solidarietà: “una sorta di par condicio fino ad ora disattesa” e “per confermare con i fatti l’idea che la solidarietà è universalistica e non fa distinzione tra figli e figliastri”. “L’opinione pubblica, informata a mezzo stampa ora e in seguito, sarà il miglior garante del fatto che la proposta venga accolta o venga lasciata cadere – conclude Bacecchi – pena stavolta però una perdita difficilmente recuperabile di credibilità da parte di chi persistesse in scelte monodirezionali”.