02-06-2020 ore 13:15 | Cronaca - Crema
di Giovanni Colombi

Crema, 2 giugno. Bonaldi: “oggi usciamo più forti dalla prova di una minaccia sanitaria”

Stamattina alle 9.30 con la deposizione della corona d'alloro al famedio, in piazza Duomo, si è svolta in città la celebrazione del settantaquattresimo anniversario della Festa della Repubblica. Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco di Crema Stefania Bonaldi, le autorità civili, militari cittadini. La breve cerimonia, causa le restrizioni per l'attuale emergenza sanitaria, si è conclusa con la consegna della Costituzione da parte del primo cittadino a due neo diciottenni: Benedetta Fugazzola e Filippo De Stefani.


Le parole del sindaco
“Anche quest’anno siamo reduci da un lungo referendum, una consultazione molto diversa da quella che si tenne 2 e il 3 giugno del 1946, quando si chiese agli italiani di decidere fra monarchia e repubblica. A noi, in questi mesi, è stato chiesto di scegliere tra tutto ciò che abbiamo costruito e la desolazione di una realtà che minacciava di ricacciarci indietro nel tempo, privandoci della nostra gioia di esserci: 74 anni fa, l’Italia usciva da una guerra di inimmaginabile crudeltà, c’erano solo macerie intorno ai nostri connazionali. Anche oggi usciamo dalla prova di una minaccia violenta, di carattere sanitario, ma anche esistenziale, perché si è collocata tra di noi impedendoci di avvicinarci, di stare insieme, di esprimere la nostra natura di relazione. Ebbene si, questo è stato il nostro referendum del 2020, abbiamo votato in massa, e abbiamo già i risultati. Schiaccianti. Il 100% dei cremaschi ha scelto di riprendere da dove avevamo dovuto interrompere, continuando a produrre meraviglie, valori famigliari, civili, culturali, imprenditoriali e, permettetemi, morali, perché quello che in questi mesi tutti noi abbiamo mostrato al resto del Paese, dando coraggio anche agli altri, è che nulla è impossibile alle donne e agli uomini, quando sono mossi da un amore per la vita così travolgente. Ora che ci siamo incamminati, dobbiamo continuare lungo questa strada, abbiamo imparato un metodo di lotta, che sarà prezioso per far crescere ancora di più la nostra città, che mai abbiamo amato come durante questi ultimi mesi. Così come abbiamo amato la comunità nazionale, di cui ci sentiamo parte importante. Così come abbiamo amato il mondo intero, che bussando alla nostra porta è riuscito a farci comprendere il valore delle nostre vite. Viva la Repubblica, la nostra Repubblica. Viva gli italiani, di ieri e di oggi, soprattutto coloro che tra i diritti e la prepotenza, tra la democrazia e le avventure senza futuro, non ebbero dubbi”.

2301