01-06-2020 ore 20:35 | Cronaca - Pandino
di Claudia Cerioli

Pandino. Fondazione ospedale dei poveri: 'virus Covid-19, affrontata una sfida epocale'

“Il personale della Fondazione ospedale dei poveri di Pandino ha svolto un lavoro encomiabile, con dedizione e professionalità”. Come spiega il presidente Massimo Papetti “ha affrontato una sfida epocale”. Il consiglio di amministrazione “ha rifiutato di accogliere i pazienti Covid lievi, come da indicazione regionale, per alleggerire gli ospedali sotto pressione”, precisando che questo diniego non è stato fatto “per sottrarci alle nostre responsabilità di fronte ad una situazione di emergenza del Paese ma piuttosto con l’unico intento di tutelare la sicurezza dei nostri ospiti e del personale della Fondazione”.

 

Eseguiti 247 tamponi

“A fine marzo abbiamo ricevuto gradualmente da Ats la disponibilità dei tamponi e la direzione sanitaria ha sottoposto tutti gli ospiti e i dipendenti al controllo. Durante gli esami alcuni ospiti e dipendenti senza alcuna sintomatologia sono risultati positivi mentre ospiti con febbre o altri sintomi riconducibili al Covid19 sono risultati negativi. In aggiunta ai tamponi forniti da Ats la Fondazione è riuscita ad acquistare un ulteriore lotto di tamponi da utilizzare per successive verifiche interne. In tutto le persone positive al tampone sono state 13 di cui 6 dipendenti e 7 ospiti. Il totale dei tamponi eseguiti è stato 247: di questi 143 ai dipendenti e 104 agli ospiti.

 

Test sierologici

“Gli ospiti positivi al tampone sono stati tutti isolati in un reparto dedicato. Come previsto dal protocollo sanitario e dalle indicazioni ministeriali hanno effettuato un periodo di isolamento di 15 giorni e di nuovo sottoposti al doppio tampone. Per decisione interna anche in caso di doppio tampone negativo è stata protratta la quarantena per ulteriori 15 giorni e prima di riportare gli ospiti nei nuclei di appartenenza è stato eseguito un ulteriore tampone. La Fondazione, in ottemperanza alle indicazioni ed ai protocolli sanitari, sta effettuando a tutti i dipendenti e agli ospiti il test sierologico per verificare la presenza di anticorpi Covid19”.

 

Soluzioni per l’ingresso dei parenti

In questa seconda fase dove tutti sono concentrati sulla ripartenza e sulla ripresa delle attività le Rsa vivono tutt’oggi una fase d’incertezza. In attesa di ricevere indicazioni dalle autorità competenti sulla gestione della ripresa, la Fondazione sta valutando tutte le soluzioni possibili per consentire l’accesso alla struttura ai parenti degli ospiti e ai volontari fatta salva la necessità di garantire la maggiore sicurezza possibile.

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