01-05-2020 ore 18:06 | Cronaca - Crema
di Giovanni Colombi

Diocesi di Crema e il fondo #chiesaconvoi. Il vescovo: "sostenere le persone e le famiglie"

Il primo Maggio, festività liturgica di san Giuseppe e nel calendario Festa del Lavoro, la diocesi di Crema, su sollecitazione del vescovo Daniele Gianotti di “dare un segno concreto di vicinanza alle persone e alle famiglie del territorio che vivono un momento di difficoltà economica a causa dell’attuale emergenza Covid”, ha costituito il fondo #chiesaconvoi. Ente gestore sarà la Caritas diocesana, che s’impegna a rendicontare l’utilizzo delle risorse in modo dettagliato e trasparente sui siti della diocesi e della Caritas e periodicamente sul settimanale Il nuovo Torrazzo.

 

Sostenere le persone e le famiglie

“Questo fondo – viene puntualizzato nel regolamento costitutivo – non vuole essere alternativo all’impegno delle parrocchie nel farsi carico delle varie situazioni di difficoltà, tanto meno sostituirsi alle misure messe in campo dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni, ma vuole integrarle cercando di aumentarne l’efficacia e sostenere al meglio le persone e le famiglie che, a causa della pandemia, si trovano in difficoltà economica: per emergenza lavorativa (perdita del lavoro, riduzione di orario o di entrate, cassa integrazione, attività in proprio ridotta o chiusa...), abitativa (sfratti, morosità incolpevoli nei canoni di affitto…) o di difficoltà legate allo studio o alla salute”.

 

Come donare

Il fondo viene alimentato da risorse diocesane, donatori privati, associazioni, istituti bancari e fondazioni, che possono devolvere i loro contributi utilizzando il conto corrente bancario dedicato, aperto presso la Bcc Caravaggio e Cremasco intestato a: Fondazione “Don Angelo Madeo” IBAN IT24 W084 4156 8400 0000 0044 283 indicando la causale “Emergenza Coronavirus”. Destinatari del Fondo saranno esclusivamente persone la cui difficoltà economica è insorta con il Covid-19: famiglie che hanno avuto una diminuzione del reddito, magari anche a causa della perdita del familiare che era l’unica fonte di sostentamento; famiglie che a causa di spese impreviste – sanitarie, funerarie... – si trovano a vivere una fatica di tipo economico; disoccupati a causa della crisi Covid-19; lavoratori precari; lavoratori autonomi che hanno visto la riduzione o la cessazione della propria attività; lavoratori dipendenti in attesa della cassa integrazione, qualora la banca non abbia concesso l’anticipo.

 

La gestione delle risorse

Per meglio rispondere alle diverse tipologie di fragilità, il fondo mette in atto due misure, che prevedono erogazioni a fondo perduto fino a un massimo di 1.000 euro al mese (a seconda dei componenti del nucleo familiare) per 3 mesi, eventualmente rinnovabili per ulteriori 3 mesi. L’iniziativa vuole intercettare persone fragili, che hanno subito una riduzione del reddito a causa di riorganizzazioni orarie o cassa integrazione, o titolari di Partita Iva che hanno visto una riduzione delle occasioni di lavoro e in particolare famiglie che normalmente non ricorrono alla rete dei Centri di ascolto e dei servizi sociali, ma che si trovano in un momento di temporanea difficoltà. Per accedere al fondo è necessario essere domiciliati nel territorio della Diocesi di Crema e compilare l’autocertificazione che verrà pubblicata sui siti della diocesi della Caritas a partire da giovedì prossimo, 7 maggio. Le persone saranno contattate successivamente da un operatore per un colloquio telefonico preliminare e raccogliere la documentazione necessaria. Il Vescovo nominerà un’apposita commissione che valuterà ogni singola situazione per determinare le modalità e l’entità del sostegno.

1997