Crema, in consiglio comunale i contributi volontari alle scuole: "in città richieste di quasi 200 euro". Pronta una circolare del sindaco
In consiglio comunale s'è discusso del ruolo dell'attualità scolastica ed in particolare dei 'contributi volontari' richiesti alle famiglie. Promotori l'interrogazione al sindaco Stefania Bonaldi i consiglieri della maggioranza.
L'articolo 34
L'analisi parte dall'articolo 34 della nostra Costituzione, che andrebbe imparato a memoria e recitato quotidianamente, per la sua bellezza ed il suo valore: "La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci, i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso".
Disoccupazione giovanile
Nella provincia di Cremona la disoccupazione giovanile è superiore al 27%. E' ancor più necessario - si legge nell'interrogazione - "specialmente in questo periodo di crisi economica, che le scuole forniscano la migliore formazione possibile, con ogni ausilio mediatico e metodologico".
Contributi da 200 euro
In alcuni istituti superiori della nostra città "sono state segnalate richieste di contributi di quasi 200 euro l'anno". Secondo gli esponenti di maggioranza "esiste la possibilità che in alcuni istituti di istruzione superiore della nostra città non vengano applicati completamente i principi costituzionali". Ad aggravare la situazione, il fatto che non tutte le famiglie possono permettersi il contributo a sostegno dell'attività scolastica, fortemente provata dai tagli statali.
Il confronto fra istituti
L'obiettivo dell'iniziativa politica è promuovere un confronto fra le scuole superiori della città perché, tramite l'amministrazione comunale, si possa trovare una soluzione ad un problema che se non viene affrontato con mezzi adeguati in tempi utili, rischia di aggravarsi irrimediabilmente.
La risposta del sindaco
"In ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità della scuola pubblica costituzionalmente garantiti - ha spiegato il sindaco - non è consentito richiedere alle famiglie contributi obbligatori di qualsiasi genere o natura per l’espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico, ad esempio fotocopie, materiale didattico o altro, fatti salvi i rimborsi delle spese sostenute per conto delle famiglie medesime, quali ad esempio assicurazione individuale degli studenti per RC e infortuni, libretto delle assenze, gite scolastiche, eccetera".
Volontariato
"Eventuali contributi per l’arricchimento dell’offerta culturale e formativa degli alunni - ha sottolineato Stefania Bonaldi - possono dunque essere versati dalle famiglie solo ed esclusivamente su base volontaria. È certamente lecita la richiesta ‘solidale’ di un contributo ‘volontario’ alle famiglie per l’arricchimento dell’offerta formativa, cioè “oltre i livelli essenziali” garantiti dallo Stato, mentre non dovrebbe essere richiesto, come invece può accadere, per attività curricolari o per il funzionamento ordinario, compensando così la riduzione dei finanziamenti statali, in contrapposizione alle aumentate esigenze economiche connesse anche all’utilizzo di nuove tecnologie: fotocopie, toner, manutenzione di apparecchiature, rinnovo dei supporti informatici".
Giustizia sociale
"Comunque - ha aggiunto il sindaco - l’iscrizione, la frequenza o altro non possono essere subordinati al pagamento di contributi. Peraltro, in conformità ai codificati principi di ‘giustizia sociale’, dovrebbero essere previsti anche per il contributo criteri di proporzionalità e la possibilità di esenzione o riduzione, in particolare per condizioni di disagio o a sostegno della disabilità".
La determinazione del contributo
"Come prevedono le modalità di elaborazione del POF, il piano d'offerta formativa, ai cui obiettivi il programma annuale provvede a destinare le risorse, occorre allora che la determinazione del contributo passi attraverso almeno quattro fasi fondamentali: 1) previsione e condivisione su come investire le risorse e conseguente quantificazione; 2) delibera del consiglio con vincolo di destinazione; 3) informativa alle famiglie in merito al suo utilizzo e alla possibilità di detrazione; 4) rendicontazione".
I tagli alla scuola pubblica
"Tutto ciò in linea di principio", ha ammesso il sindaco: "resta il tema, noto, dei tagli alla scuola pubblica che pongono sovente le dirigenze scolastiche a dovere fare veri e propri salti mortali per fare quadrare i conti degli istituti anche solo relativamente alla gestione, mantenere una offerta formativa competitiva e accattivante, competere con le offerte formative delle scuole paritarie o private, garantire possibilità di corsi di recupero la cui unica alternativa oggi sono le lezioni private, notoriamente più costose e impegnative per le famiglie".
L'implicazione politica
"Credo che in questo contesto concreto e circostanziato vada letto il fenomeno della richiesta di contributi volontari, non per giustificare un utilizzo scorretto del contributo volontario, ma per riconoscere che oggi il mondo della scuola pubblica vive un momento di grande carenza di risorse. Ritengo che certamente il tema dei contributi volontari per le scuole superiori possa essere posto all'attenzione di un consiglio comunale per le implicazioni e conseguenze che gli stessi hanno praticamente su tutte le famiglie di una comunità".
L'amministrazione provinciale
Secondo il sindaco "non possiamo non evidenziare che il tema è appannaggio dei Dirigenti Scolastici e dei Consigli di istituto di ciascuna scuola e in base al principio della autonomia scolastica, non esiste una specifica competenza in materia del Comune. A maggior ragione aggiungo che, mentre la competenza del diritto allo studio è dell’Ente Locale per quanto attiene al ciclo della scuola primaria, elementari e medie, è invece appannaggio della Amministrazione Provinciale per quanto riguarda le scuole superiori".
La circolare del Comune
"Dunque - ha concluso il sindaco - siamo di fronte a ruoli e ambiti di decisione chiari e ben delineati, rispetto ai quali l’ente locale può esprimere, e certamente lo farà, anche con una circolare indirizzata agli istituti scolastici, l’auspicio affinchè le scuole superiori cittadine promuovano momenti di confronto per una applicazione omogenea della disciplina e si attengano ai criteri sopra citati per una piena rispondenza dei contributi volontari alle finalità per la quale sono previsti".