Crema. Fondazione San Domenico, a breve la nomina del nuovo presidente e del cda. Agazzi: "condivido la strategia del sindaco. Auspico la scelta di una figura di alto profilo"
Oggi, nella riunione dei capigruppo, il presidente del consiglio comunale Matteo Piloni incontrerà i rappresentanti dei cittadini cremaschi per delineare la data ed i contenuti del prossimo consiglio comunale. Tema piuttosto caldo, tra gli altri, la nomina dei tre membri del consiglio di amministrazione della Fondazione San Domenico che, giova ribadirlo, non si limita al teatro di piazza Trento e Trieste, ma comprende anche l'istituto civico musicale Luigi Folcioni. In questi giorni impazza il toto presidente, con nomi più o meno altisonanti e soprattutto sparacchiati a vanvera. Evitando di scadere nel gioco di fine estate, vale la pena approfondire la vicenda dal punto di vista politico, a partire dalla minoranza.
Antonio Agazzi buongiorno. Condivide la strategia del sindaco Bonaldi sulla Fondazione San Domenico?
"Per la verità, mi pare di poter dire che fino ad oggi il sindaco si stia muovendo in una direzione che condivido, cioè di individuare una figura con requisiti assimiliabili in qualche misura a quelli incarnati da Umberto Cabini, cioè una candidatura poco politica, non emanazione dei partiti, molto caratterizzata da qualità manageriali ma anche sa sensibilità caratteriale, tra i tratti distintivi di Umberto, un impenditore ben introdotto nel mondo economico cremasco e provinciale, che ha rafforzato la fondazione e che, come dice spesso la Bonaldi, abbia anche la capacità di veicolare risorse in un momento in cui gli Enti pubblici fanno fatica a mantenere livelli di contributo elevati".
La precedente amministrazione ritoccò i contributi e venne criticata aspramente
"Ricordo che si criticò tanto l'amministrazione Bruttomesso rispetto alla diminuzione dei contributi alla Fondazione San Domenico. Benissimo, ora staremo a vedere cosa potrà fare l'amministrazione Bonaldi, data la situazione finanziaria identica per tutti, a prescindere dal colore politico".
In caso di elezione 'contestata' le sembra verosimile il disimpegno di una nota catena commerciale?
"Io trasecolerei se quella che lei chiama 'nota catena commerciale' e che io identifico con l'Ipercoop si disimpegnasse dal teatro della città proprio nel momento in cui Crema esprime un sindaco diciamo politicamente non distante dall'area di riferimento delle cosiddette cooperative rosse. Non voglio credere che ci sia una possibilità di disimpegno e magari legata ad un'assunzione o meno di responsabilità di un'individualità legata all'Ipercoop. A questo io non voglio credere".
Cosa si aspetta?
"Spero davvero che tutto il consiglio di amministrazione che bisognerà nominare sollecitamente sia designato sulla base di criteri di competenza e sensibilità culturale, non solo di legame col comparto economico. Ricordo che per la stesura del cartellone, se si riterrà di confermarlo, c'è un consulente artistico. Non credo o almeno, personalmente lo ritengo deleterio, che si voglia abbandonare la strada intrapresa e tornare ad una gestione volontaristica della Fondazione".
Fondazione che non si limita alla sala teatrale...
"Per l'appunto. La Fondazione San Domenico non è solo teatro. E' molto importante ricordare anche la parte didattica della scuola di musica Folcioni, rispetto alla quale tutti questi ritardi non so quanto siano produttivi, vista la delicata questione delle iscrizioni. Proprio per questo, per la complessità del ruolo, mi aspetto che venga scelta una figura di alto profilo per la presidenza della Fondazione San Domenico.
I maligni sostengono che sia tutto deciso
"Domani ci verrà sottoposta una bozza. Non credo che il presidente del consiglio comunale abbia già pronti dei nomi. Mi auguro che per il bene della Fondazione si arrivi ad una soluzione quanto prima".