24-11-2014 ore 10:50 | Sport - Ciclismo
di Fabio Guerini

Madignano. Da 'Moser-Saronni al ciclismo del terzo millennio', Beppe Conti: “si sono perse le grandi rivalità”

Ottima partecipazione di pubblico presso la Sala delle Capriate di Madignano per la serata dedicata alle due ruote dal titolo Da Moser-Saronni al ciclismo del terzo millennio. Viaggio nella storia delle due ruote dagli anni '70 ai giorni nostri. L'incontro, organizzato dal comune di Madignano in collaborazione con la Polisportiva Madignanese, ruotava attorno al libro del giornalista Rai Beppe Conti Moser-Saronni. Duello infinito ed è stato aperto dal breve saluto di Antonio Pegoiani, presidente del comitato di Cremona.

 

Grande rivalità

Il giornalista torinese, da oltre trent'anni a seguito delle più importanti vicende ciclistiche prima come firma sulle pagine della Gazzetta dello Sport e Tuttosport e poi come opinionista per l'emittente statale, ha trattato in particolare la grande rivalità a cavallo degli anni settanta e ottanta tra i campioni Francesco Moser e Giuseppe Saronni, avendola vissuta in presa diretta. "Nella loro rivalità che divise l'Italia io ero dalla parte di Moser - ha iniziato Conti - anche se in tante occasioni Saronni mi ha entusiasmato. Erano campioni che correvano dal Trofeo Laigueglia di febbraio fino ad ottobre, lottando su ogni genere di percorso. Ecco perché furono amati dalla gente. Oggi invece i corridori si sono specializzati, come nell'atletica leggera. I più forti raggiungono l'apice della forma per un solo mese all'anno e in occasione della corsa a loro più congeniale. Dopodiché scompaiono, impedendo così la nascita di rivalità che state sempre alla base del ciclismo".

 

Caso Pantani

La serata è proseguita spaziando su tematiche più recenti, come il caso attorno alla morte di Marco Pantani, della quale il giornalista si è detto scettico a riguardo delle ultime voci che vedrebbero implicato nella faccenda anche il boss Vallanzasca. Un altro spunto interessante è stato quello sulla possibile rivalità tra Vincenzo Nibali e Fabio Aru, compagni di squadra nella kazaka Astana.

 

Obiettivi divisi

"Sarebbe molto bello vedere un loro testa a testa nei prossimi anni- ha ammesso l'autore - Nibali è più forte sul passo, Aru in salita. Nascerebbe una grande rivalità che farebbe solo bene al ciclismo italiano. Invece finché correranno assieme dovranno dividersi gli obiettivi, con Aru che probabilmente nel 2015 cercherà di vincere il Giro d'Italia prima di fare da gregario a Nibali al Tour de France".

 

Il futuro

I numerosi appassionati presenti all'evento, come sottolineato dallo stesso Conti, hanno partecipato molto attivamente attraverso interventi e domande riguardanti questioni sul passato, sul presente e addirittura sul futuro del ciclismo, dato che da qualche tempo incombe la nuova riforma proposta da Bryan Cookson, presidente dell’Uci, che, se attuata, potrebbe cambiare nei prossimi anni il volto di questo sport, con la scrematura dei calendari e delle squadre per abbattere i costi e allo stesso tempo aumentare la spettacolarità.

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