24-08-2017 ore 20:45 | Sport - Basket
di Stefano Zaninelli

Crema. Sport e inclusione, torna il Baskin in piazza Duomo. Domenica alle 16 la palla a 2

Manca poco alla seconda edizione del torneo Baskin in piazza Duomo. Un appuntamento che unisce agonismo e integrazione, nel segno della palla a spicchi. A partire dalle ore 16 di domenica 27 agosto le Cince di Crema e la rappresentanza castelleonese di Devils e Angels si sfideranno sul campo allestito in piazza Duomo, di fronte al palazzo vescovile. In campo giocatori normodotati e diversamente abili per aprire la nuova stagione sportiva “con il motto più sport per tutti – ha affermato il consigliere con delega allo Sport, Walter Della Frera – il ritornello di Crema città europea dello sport che vorremmo portare avanti per molto tempo ancora”.

 

Un obiettivo comune

L’appuntamento di domenica non sarà una semplice dimostrazione del funzionamento del baskin – che unisce al basket alcuni accorgimenti dedicati ai diversamente abili – bensì “un esempio di come si possa fare inclusione”, ha puntualizzato Della Frera. Dello stesso avviso Jacopo Bassi, allenatore delle Cince: “la vera ricchezza di questo sport è stare tutti in campo con lo stesso obiettivo, quello di fare canestro e vincere, mettendo ogni giocatore nelle condizioni di poter esprimere capacità che in altri contesti sarebbe più faticoso esternare. È l’occasione per mettere al centro, in tutti i sensi, il vero spirito dello sport: uscire per dedicarsi ad attività fisiche”.

 

Bisogno di normalizzazione

Cremaschi e castelleonesi si sfideranno in un’amichevole con tutti i crismi dell’ufficialità: quattro frazioni di gioco, ciascuna da otto minuti, con arbitri e norme in piena regola. Per Davide Iacchetti, psichiatra del Centro sportivo italiano, “decidere di riprendere l’attività amministrativa con un’iniziativa dedicata allo sport integrato è una scelta di grande spessore cultuale e sociale oltreché sportivo. Dobbiamo far sì che queste attività rientrino nella normalità, perché in questo modo riusciremo a far diventare normale la vita stessa dei diversamente abili, eliminando le diversità e le separazioni, stando tutti alla pari senza problemi di integrazione”.

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