18-01-2017 ore 19:44 | Sport - Calcio
di Federico Feola

Crema, il presidente del Coni Malagò visita il centro san Luigi. Apprezzamento per il progetto Sportabilità

Martedì pomeriggio, in concomitanza con la cerimonia di chiusura di Crema città europea dello Sport 2016, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha visitato il centro san Luigi in compagnia del presidente Enrico Zucchi, del direttore generale Massimiliano Gnatta, di alcuni membri del cda e della campionessa paralimpica cremasca Patrizia Spadaccini. Ad accoglierlo anche i rappresentanti locali del Coni: il presidente regionale Oreste Perri, e il fiduciario locale Fabiano Gerevini. “Ringrazio di cuore – commenta Zucchi - il presidente Malagò per questa bellissima sorpresa. Una visita che ci riempie di orgoglio: vedere la massima autorità dello sport italiano che si intrattiene con i ragazzi della prima squadra e che poi addirittura indossa i guanti da portiere per giocare con i non vedenti è stata un'esperienza unica. Una giornata che ricorderemo, e che spingerà la società a fare sempre meglio, sia per quanto riguarda i risultati in campo sportivo, sia sul versante dell'impegno sociale con il progetto Sportabilità”.

Foto ricordo con lo staff e i giocatori dell'Ac Crema (foto © Giulio Giordano per Ac Crema)

L'incontro con la squadra dei non vedenti
Durante la visita del centro Malagò ha incontrato la prima squadra, impegnata negli allenamenti insieme a mister Porrini, e la squadra di calcio di non vedenti dell'Ac Crema 1908, uno degli elementi più caratterizzanti del progetto Sportabilità. Dopo aver conosciuto di persona i ragazzi, si è intrattenuto a parlare con loro per poi indossare i guanti da portiere e parare i rigori calciati dagli stessi non vedenti. “Sono venuto qui del tutto casualmente – commenta il presidente del Coni - mi è stata segnalata questa straordinaria realtà e ho voluto toccare con mano. Devo dire che ho conosciuto qualcosa di meraviglioso, e sono rimasto particolarmente colpito dall'esperienza della squadra di non vedenti. Bisogna andare sul territorio e vedere quello che fanno le società sportive. Quando vedo realtà come queste mi sento molto orgoglioso di quello che sa fare lo sport italiano”.

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