12-01-2017 ore 13:46 | Sport - Associazioni
di Leonardo Provana

Arbitri e Avis insieme. Rinnovata la sponsorizzazione etica fino al 2020

C'è un momento particolare, tra le procedure pre-gara, che contraddistingue tutti gli arbitri cremaschi. Si tratta del riscaldamento. L'arbitro lascia lo spogliatoio per misurarsi con il terreno di gioco e prepararsi alla gara. In quel momento indossa una maglietta gialla con una scritta blu che riporta il logo dell'Avis. La maglietta è il frutto della collaborazione tra la sezione cremasca Aia “Cristian Bertolotti” e l'Avis di Crema. Dal 2012, infatti, l'Associazione volontari italiani del sangue è lo sponsor etico dei fischietti cremaschi.

 

Il progetto

Negli ultimi quattro anni, gli arbitri cremaschi hanno partecipato alle molte attività organizzate dai donatori del sangue, tra cui varie ciclo passeggiate. Il legame tra le due sezioni è cresciuto anche grazie al Progetto Avis, che consiste in un mese primaverile durante il quale gli arbitri cremaschi impegnati a dirigere gare provinciali scendono in campo con una maglietta dell'associazione dei donatori di sangue. La maglia viene indossata durante il riscaldamento obbligatorio, il saluto del pubblico e il sorteggio. È un evento rivolto anche al pubblico, ma soprattutto ai giovani atleti, per sensibilizzare il mondo sportivo locale riguardo al tema della donazione di sangue.

 

Sinergia fino al 2020

L’accordo che lega le due associazioni, in scadenza a fine 2016, è stato rinnovato per il quadriennio che va dal 2017 al 2020, dai rispettivi presidenti: Annunziato Scopelliti (Aia) e Pietro Valcarenghi (Avis). “Siamo molto soddisfatti - spiega Scopelliti - di poter continuare questa collaborazione per i prossimi quattro anni. Il legame tra noi e l'Avis ha dato e continuerà a dare i suoi frutti. Essere donatori del sangue è un servizio per la comunità. È un generoso impegno sociale che può salvare molte vite. Noi arbitri siamo fieri di poter portare come esempio questi valori nel mondo sportivo locale. È un modo per incentivare i giovani atleti, i dirigenti ed il pubblico ad interessarsi alla donazione del sangue”.

 

L'importanza della donazione

“La famiglia dell'Avis – spiega Valcarenghi - è sempre alla ricerca di nuovi donatori. Gli arbitri cremaschi ci stanno dando una mano nel reclutamento di nuovi volontari, in parte iscrivendosi essi stessi, in parte grazie al Progetto Avis, perciò continueremo a sponsorizzarli eticamente. Nella vita di tutti i giorni un'improvvisa malattia, un infortunio sul lavoro o un incidente stradale possono rendere necessaria una trasfusione di sangue. Il sangue non è riproducibile in laboratorio ma è indispensabile alla vita. È basilare nei servizi di primo soccorso, in chirurgia nella cura di alcune malattie tra le quali quelle oncologiche e nei trapianti. Tutti potremmo aver bisogno di sangue per qualche motivo. In Italia, stando ai dati degli ultimi anni, servono ottomila unità di sangue al giorno”.

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