23-05-2015 ore 13:36 | Cultura - Musica
di Stefano Zaninelli

Crema. Dall’istituto Folcioni al Concerto di Radio Italia. La seconda volta del maestro Lupo Pasini sul palco di piazza Duomo

Il Concerto di Radio Italia del 28 maggio a Milano è uno degli appuntamento tra i più attesi dell’anno. Oltre ad artisti di spicco – quest’anno saranno ospiti, tra gli altri, Fedez, Cesare Cremonini e Max Pezzali – raduna sul palco alcuni dei migliori musicisti contemporanei: Giovanni Boscariol, Chicco Gussoni e Giorgio Cocilovo. Tra questi, anche il maestro Alessandro Lupo Pasini, direttore dell’istituto Folcioni che già l’anno scorso ha calcato il prestigioso palco di piazza Duomo.

 

Tra tastiere e sinth

Sarà uno dei tre tastieristi della sezione ritmica, responsabile dei suoni di sintesi e del piano elettrico. Suonerà a fianco di un altro big della musica, il maestro Bruno Sartori (nella foto a lato, assieme a Lupo Pasini): direttore dell’orchestra sinfonica, sta tenendo una master class a Crema per gli allievi del Folcioni. “Il Concerto di Radio Italia – spiega il maestro Lupo Pasini – credo sia l’evento musicale pop più importante d’Italia: l’anno scorso ha attirato circa 100 mila spettatori, affiancando sul palco alla cosiddetta vecchia guardia le nuove leve del panorama italiano”.  

 

L’amore per la musica

Per il direttore del Folcioni si tratta dunque di una conferma: tornerà a calcare il palco di Radio Italia a partire dal 26 maggio, quando inizieranno le prove generali. “È un esperienza molto bella – prosegue il maestro – che inizia due giorni prima con un’intensa sessione di prove non stop e arriva al culmine la sera del concerto, quest’anno il 28 maggio. L’anno scorso mi sono divertito tantissimo: adoro la musica a 360 e nonostante il pop sia un genere abbastanza distante dalla classica, lo trovo comunque piacevole e coinvolgente”.

 

Impatto emotivo

“A livello emozionale l’impatto è fortissimo: avere di fronte migliaia di spettatori è emozionante e trasmette grande energia. Inoltre, un concerto così dà la possibilità di collaborare con alcuni grandi professionisti del panorama italiano ed internazionale. Mi era già capitato di accompagnare in concerto qualche “big” della scena italiana; se all’inizio potevo pensare sarebbe stata una situazione un po’ effimera, mi sono piacevolmente ricreduto: si tratta di musicisti ed artisti di elevata professionalità”.

 

Trasmettere l’apprendimento

“Per quanto mi riguarda, in ambito musicale so di non sapere, quindi spero sempre mi capiti di partecipare ad esperienze di questo genere. Ho l’occasione di imparare cose nuove e, poi, di provare a metterle a frutto anche nella scuola che dirigo. La musica è fatta di impegno, passione ed energie che si possono acquisire solo in esperienze di questo tipo: lavorare in situazioni così serrate – conclude Alessandro Lupo Pasini – dà così tanto a livello professionale che non si può tenere tutto per sé, bisogna trasmettere”. 

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