19-03-2015 ore 19:11 | Cultura - Musica
di Stefano Zaninelli

Crema. Il 29 marzo il debutto di Klavier Project al teatro San Domenico. Cesare Picco e “il dovere di lottare per la qualità”

Klavier Project è un viaggio musicale, è un po’ come mettere 6 o 7 secoli di musica sullo stesso palco uniti da un unico filo rosso: la storia dei suoni dai quali è venuto al mondo il pianoforte”. Così il pianista Cesare Picco, virtuoso improvvisatore, presenta il suo nuovo progetto che domenica 29 marzo, alle ore 21, debutterà sul palco del teatro San Domenico.

 

Tre strumenti

Un’esibizione, come spiega il pianista, su 3 strumenti: “il clavicordo, che è un po’ come se fosse il nonno del pianoforte, me ne sono innamorato e lo considero uno degli strumenti più moderni che esista; il wurlitzer, che invece assomiglia più al cugino del pianoforte: ha fatto la storia della musica negli anni ’70 e ancora adesso regala suoni molto interessanti; infine, il disklavier: lo utilizzerò come fosse il mio alter ego che mi accompagna durante l’esibizione”.

 

L’improvvisazione

Lo spettacolo prevede un’esibizione in gran parte improvvisata: “il momento è molto forte e difficile – aggiunge Picco – perché quello di domenica 29 sarà il debutto di questo progetto, dove cercherò di mettere in musica tutto quello che ho in mente ma che non ho ancora espresso. Molti brani nasceranno improvvisando durante l’esibizione: è qualcosa che prende corpo, si sviluppa e muore in una sola sera: un gesto ultimo e finale, a metà tra il dono e lo scambio tra musicista e pubblico”.

 

Il suono più potente

Al centro del progetto rimane, incontrastato, il suono del pianoforte, “che si dispiega in tutta la sua potenza e la sua bellezza. Avendo viaggiato molto – prosegue il musicista – posso dire con certezza che è il suono più potente in assoluto, anche negli emisferi in cui non esiste la tradizione del pianoforte. Negli ultimi 10 anni a mio modo di vedere ha surclassato anche la forza della chitarra elettrica, emblema, negli anni passati, di una rivoluzione non soltanto musicale”.

 

Organo Tamburini

Lo spettacolo rientra nel ciclo di iniziative Crema città degli organi. Sarà anche l’occasione per sentire dal vivo il primo organo ibrido prodotto dalla celebre ditta cremasca Tamburini. Come ha spiegato il 10 marzo il direttore del Folcioni, Alessandro Lupo Pasini, “grazie all’utilizzo di un computer e di alcuni software musicali, potrà essere riprodotto il suono di alcuni strumenti anche molto antichi, come quello dell’organo della cattedrale di Notre Dame”.

 

Lottare per la qualità

“Klavier project è un passo doveroso, un progetto in cui tutto ciò che ha permesso di dare alla luce il pianoforte viene mescolato assieme per mezzo del suono che produce, aprendo orizzonti e sonorità nuove proiettate completamente in avanti. Il mondo dello spettacolo – conclude Cesare Picco – sta vivendo un momento difficile e particolare, è nostro preciso dovere lottare per la qualità e l’onestà musicale”. 

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