17-02-2016 ore 10:02 | Cultura - Musica
di Ilario Grazioso

Luca Carboni conquista il San Domenico. Pubblico entusiasta per il Pop-up tour

Un San Domenico tutto esaurito ha salutato la data zero del nuovo tour di Luca Carboni, che ha riproposto alcuni pezzi del suo trentennale repertorio, agli oltre 400 fans che, per la gioia degli organizzatori hanno riempito in ogni ordine di posto il teatro. Dopo l’introduzione, l’artista bolognese ha offerto circa due ore di musica, con ventuno brani e tre bis, per la presentazione del nuovo albumPop-up”, intervallati da brevi parti dialogate: chiusura ovviamente con il nuovo singolo “Bologna è una regola”, per un live che sperimenta nuovi arrangiamenti e versioni inedite in chiave electro ed electropop della sua produzione musicale, in una cornice multicolore, con la presenza sul palco di tre schermi, in grado di accompagnare lo spettatore in un viaggio virtuale, tra un brano e l’altro.

 

Un momento del concerto (foto © Cremaonline.it)

 

Più che una prova, un vero concerto
Per l’introduzione sceglie il tema dell’amore, ricorrente spesso nel nuovo album, dando il benvenuto al suo pubblico sottolineando come quella che tecnicamente risulta essere una prova in vista della nuova stagione concertistica, di fatto è molto più di una prova generale: “Questa prova, di fatto è un concerto e lo è quasi sempre per noi – ha aggiunto – che proviamo a darvi sogni e inquietudini”. Una tappa importante nella messa a punto dell’allestimento del prossimo spettacolo che partirà giovedì ha chiosato il cantautore, il quale, prima di partire con il programma della serata ha stimolato i quattrocento del san Domenico, tra i quali diversi big della politica locale augurando loro una serata, che “possa essere come una scintilla di felicità”. Poi, il ringraziamento a Crema e al San Domenico, che l’ha ospitato in questi giorni, ringraziamento ripetuto più volte nel corso della serata, segno che il musicista bolognese non ha scelto a caso Crema come location per il perfezionamento del tour 2016.

 

Durante l'esecuzione de

 

Vincere l’odio
La serata si fa più intensa quando presentando “Chiedo scusa”, parla dell’odio, di come bisogna vincerlo e ricorda l’ispirazione alla poetessa polacca Wislawa Szymborska, premio Nobel per la letteratura nel 1996, quindi spazio a qualche nota politica “tutto ha una sfumatura politica”, e scorre via con leggerezza, grazie all’ospite, il dj di Radio 105, Marco Iaconianni, in arte “Squalo”, con il quale canta “Il mio cuore fa cock”, per tornare con i significati un po’ più impegnati con “Inno nazionale”: “È un oltraggio avere un’anima controllata dalla geografia”, commenta Carboni. Infine la chiusura, e presentando i musicisti dell’ormai storica band, Antonello Giorgi alla batteria, Ignazio Orlando al basso, Fulvio Ferrari al piano, Vincenzo Pastano e Mauro Pateli alle chitarre, non potevano mancare “Non è”, “Mare mare”, “Ci vuole un fisico bestiale”. Nel frattempo, il connubio con i fans cremaschi è completato, tutti sotto il palco per i tre bis: “Bologna è una regola”, “Fragole” e “Vieni a vivere”.

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