17-01-2016 ore 17:43 | Cultura - Teatro
di Ilario Grazioso

La solitudine di due donne. Al San Domenico applausi per Maria Paiato e Arianna Scommegna

Gli applausi finali della platea del San Domenico, hanno salutato l’intensa interpretazione di Maria Paiato e Arianna Scommegna, che hanno portato in scena il testo del catalano Josep M. Benet I Jornet, Due donne che ballano, per la regia di Veronica Cruciani.

 

Rapporto conflittuale

Lo spettacolo diretto da Francesco Brandi e prodotto dal Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano, servendosi di un’unica ambientazione scenografica, la semplice stanza dell’appartamento dell’anziana interpretata da Maria Paiato, per un’ora e quaranta minuti, descrive il rapporto inizialmente conflittuale con l’altra donna, la badante, interpretata da Arianna Scommegna, in una sorta di danza simbolica, tra solitudine e storie personali, che nell’ultima scena, sulle note di Somethin’ stupid di Frank Sinatra, riproposta da Robbie Williams, diventa un’amara danza che chiude la storia.

 

Una scena dello spettacolo (foto © Cremaonline.it)

 

Personalità lontane che poi si avvicinano
La scena, come microcosmo esistenziale, che attraverso la scrittura di Benet I Jornet e l’interpretazione magistrale delle due attrici, diventa rappresentazione semplice, ironica e allo stesso tempo drammatica, della società contemporanea, che spesso mette ai margini chi non rispetta più i canoni imposti dal mondo moderno, in questo caso l’età che avanza: la solitudine di una persona anziana, quasi dimenticata dai figli e quella di una persona più giovane, con un storia drammatica alle spalle, segnata dalla perdita del figlio e che si trova a dividersi tra il lavoro d’insegnante e la parentesi da badante. Come evidenziato nel corso dell’aperitivo che aveva anticipato lo spettacolo nel pomeriggio di ieri, la storia raccontata sul palcoscenico, le personalità di queste due donne che apparentemente lontane, via via si aprono, raccontandosi reciprocamente la loro esistenza ed il loro problematico rapporto con gli altri, escludendo quasi la figura maschile, che compare di tanto in tanto, come critica forte all’atteggiamento maschile verso il mondo femminile.

 

Le distanze si annullano
Sullo sfondo della storia, la passione per i fumetti del passato che l’anziana donna, non avendoli potuti avere da bambina, ha iniziato a collezionare da adulta, quasi in maniera maniacale, fino alla scene conclusive, quando simbolicamente, alla notizia ricevuta dai figli del trasferimento in una casa di riposo, butta via tutto. “Perché mi sopporti” dice l’anziana rivolta alla badante, la quale risponde “perché mi distrai”: ecco, una sintesi estrema del rapporto tra le due donne, i loro problemi e le distanze che alla fine dello spettacolo si annullano, fino a condividere la volontà del suicidio, per mettere fine alla loro problematica esistenza.

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