13-11-2015 ore 19:52 | Cultura - Teatro
di Paola Adenti

Il San Domenico ha inaugurato la stagione teatrale con un classico di Molière

Dopo la recente ripresa delle repliche lo scorso 27 ottobre al teatro Carignano di Torino, ha fatto tappa a Crema per l’inaugurazione della stagione teatrale, lo spettacolo Il malato immaginario di Molière con la prestigiosa regia di Andrée Ruth Shammah. In scena Gioele Dix nei panni di Argan e con lui Anna Della Rosa, Marco Balbi, Valentina Bartolo, Francesco Brandi, Piero Domenicaccio, Linda Gennari, Pietro Micci, Alessandro Quattro, Francesco Sferrazza Papa. Un cast nutrito per un testo, tradotto da Cesare Garboli, definito senza tempo e di tutti i tempi, in cui la satira si mischia all’angoscia e al divertimento in un classico gioco teatrale ad incastri ed equivoci.

 

Gioele Dix in scena
David Ottolenghi
, in arte Gioele Dix, è conosciuto al grande pubblico come comico, ma ha in realtà un passato e un presente molto attivi anche dal punto di vista teatrale. La sua preparazione affonda le radici nel mondo del teatro milanese già a partire dagli anni settanta e fra i numerosi allestimenti ai quali ha preso parte come attore, anche due importanti testi di Molière, negli anni ottanta, accanto al grande regista Franco Parenti. In una sorta di sfida, omaggio, ricordo del regista, l'attore è tornato ad avvicinarsi all’autore francese con Andrée Ruth Shammah. Gioele Dix, poliedrico artista milanese, nel corso degli anni ha lavorato come attore teatrale, cinematografico, televisivo, come autore, regista teatrale e blogger. Versatile nella vita così come in scena non si è risparmiato, come tutti i compagni, sul palco del San Domenico regalando una notevole prova d’attore.

 

Teatro San Domenico, una scena dello spettacolo (foto © Cremaonline.it)

 

Purghe e tisane
Una scenografia lineare, quasi severa, sui toni del grigio, viene vivacizzata dal fulcro della fiammeggiante poltrona del malato, sulla quale regna incontrastato l’uomo con le sue fragilità, insicurezze e debolezze. “Un depresso dei nostri giorni, forse un uomo bipolare - ha definito Argan il suo interprete durante un’intervista – Un uomo diviso fra momenti spassosi e pieghe di dolore”. Purghe, clisteri, infusi e tisane gli argomenti cardine dei primi discorsi del protagonista dai quali si è dipanata la trama, a tratti comica e a tratti drammatica. La frizzante interpretazione di Antonia, fedele sorta di affezionata badante, vivacizza i diversi quadri che si succedono a ritmo incalzante. La sua accortezza e l’astuzia classica della servetta la accomunano ai popolani già presenti nella più classica letteratura, dagli antichi alle favole, dalle fiabe alla commedia dell’arte. Espressivo, ironico, costantemente in primo piano, Gioele Dix ha dato prova di energia e grande presenza scenica così come Anna Della Rosa nei panni di Tonina. Coinvolgenti e fisicamente ben caratterizzati fin dal loro apparire sul palcoscenico, anche gli altri personaggi. La storia, pur nota, è scorsa piacevolmente, resa intrigante e mai scontata grazie al vivace ritmo dei dialoghi.

 

Massima apertura
La serata di apertura della stagione è stata inaugurata da un breve discorso del nuovo presidente della Fondazione San Domenico, professor Giuseppe Strada, che ha ringraziato autorità, sponsor, il nuovo e l’uscente Consiglio di amministrazione che ha lavorato alla messa a punto della stagione 2015/2016. Ha ringraziato la Banca di Credito Cooperativo che ha offerto un rinfresco al termine della rappresentazione e si è detto visibilmente soddisfatto della notevole affluenza di pubblico che ha già fatto registrare sold out per le prime due serate di prosa. Ha inoltre sottolineato l’intento di offrire massima apertura alle idee dei possibili fruitori del teatro. Una sorta di open day, una giornata aperta al pubblico, verrà sperimentata il prossimo 21 novembre, data in cui, dalle 15 alle 18, sarà allestita una piccola tribuna ad accesso libero dalla quale regalare idee a cittadini e membri del Cda. Un Hyde park speakers corner tutto cremasco.

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