09-03-2017 ore 15:28 | Cultura - Teatro
di Gianni Carrolli

Romanengo. Pi amuri, sul palco le storie delle donne che hanno detto no alla mafia

La violenza mafiosa sulle donne arriva a teatro. A portare sul palcoscenico le storie di donne che si sono liberate dalla morsa e dalla violenza della sopraffazione mafiosa, la Compagnia del Bivacco di Milano, che venerdì 10 marzo alle ore 10.45 presenta all’auditorium Galilei di Romanengo lo spettacolo Pi amuri, vincitore della borsa teatrale Anna Pancirolli 2016, scritto ed interpretato da Eleonora Iregna, Benedetta Marigliano e Lucia Nicolai.

 

Storie di vita e d’impegno

Come spiegano le attrici milanesi, “il nostro desiderio è stato quello di dare voce ad alcune storie che accadono in silenzio ma sono potenti”. Si tratta delle storie di tre donne: Rita Atria, figlia di don Vito Atria e sorella di Nicola Atria, mafiosi (diventa testimone con Paolo Borsellino, riuscendo a rinnegare le sue origini mafiose); Piera Aiello, moglie di Nicola Atria, (anch’essa ha collaborato con Borsellino); infine, Saveria Antiochia, madre del poliziotto Roberto Antiochia, ucciso a Palermo da sicari di Cosa Nostra insieme a Ninni Cassarà nel 1985.

 

Dare voce al coraggio

“Ci siamo interrogate su quale potesse essere il luogo in cui far vivere queste storie – aggiungono le giovani attrici – e questo luogo è il teatro. Occupiamo il nostro spazio scenico ispirandoci a un gruppo di donne siciliane che nel 1992 decisero di occupare piazza Castelnuovo a Palermo. Fu il loro gesto antimafia: un tentativo di far sentire la propria voce insieme. E noi, attrici, ragazze, donne ci siamo emozionate, abbiamo giocato e abbiamo provato a raccontare il nostro gesto contro la mafia, recitando, cantando e sognando”. Lo spettacolo, aperto anche al pubblico, rientra nella sesta edizione del Teatro di esperienze sociali e solidali, in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Romanengo.

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