03-07-2015 ore 17:11 | Cultura - Teatro
di Paola Adenti

L’attrice Roberta Biagiarelli ospite della 15ª edizione di Odissea. Quattro serate fra incontri, testimonianze, filmati e spettacoli

È il ritratto di una donna forte quello che emerge dalle parole dell’attrice Roberta Biagiarelli che, di fronte ad un pubblico attento, ha raccontato di sé, della sua nascita come attrice, delle sue esperienze di vita e di teatro, lo scorso 2 luglio presso il Molino di Basso a Torre Pallavicina. Amica di lunga data della direzione artistica di Odissea, Festival della Valle dell’Oglio, sta regalando un lungo fine settimana di incontri e spettacoli al pubblico della 15ª edizione della rassegna. In una suggestiva cornice, fra il gracidare delle rane, lo sciabordio dell’acqua mossa dalle pale del mulino e la luna piena, l’attrice marchigiana ha parlato di quella che ha definito una sorta di vocazione: la sua voglia di fare teatro e di viaggiare.

 

Una vita in viaggio

Un’auto quasi a far da casa, attrezzata come un furgone, giorni e giorni in giro in Italia e all’estero con quello spirito un po’ nomade dei figli delle zone di confine. Indipendente, curiosa, semplice ed adattabile, Roberta Biagiarelli ha raccontato della nascita della sua passione per il teatro trasmessale da un’insegnante. Il suo sogno, diventare giornalista e viaggiare, si è trasformato in una continua ricerca dell’autenticità che prova poi a portare sul palcoscenico attraverso storie di oggi o storie prese dal passato intrise di valori ancora attuali. Pluripremiata e molto attiva, parla con umiltà di sé come una non figlia d’arte e un personaggio non televisivo.

 

Fra storie e progetti

“Cerco storie, ma sono le storie che trovano me”. E tra le tante, una l’ha coinvolta particolarmente: la guerra nei Balcani. Ha raccontato così, alla luce delle candele accanto al canale, del progetto della transumanza della pace. Nel 2011, grazie ad un’azione di solidarietà di un gruppo di persone, 48 manze sono state trasferite dalla Val Rendena, in Trentino, e consegnate a famiglie di Srebrenica. L’esperienza ha portato alla realizzazione di un road movie italo-bosniaco con la collaborazione di Gianni Rigoni Stern, uno dei tre figli dello scrittore Mario Rigoni Stern, e di musicisti. Lo transumanza andrà in scena questa sera a Roccafranca, sulle rive del fiume Oglio, con ritrovo a Cascina Magli alle ore 20.45. Sabato 4 luglio a Pumenengo, al Castello Barbò, l’attrice porterà in scena “Figlie d’epoca”, storie di donne nella Grande Guerra, donne coraggiose vissute nei primi anni del secolo scorso. Domenica 5 luglio l’appuntamento con l’attrice è a Scarpizzolo alle ore 17.30. Dopo un percorso fra acque e terre si giungerà al laghetto dove verrà rappresentato lo spettacolo per bambini ed adulti, “Ghiande” tratto da “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono.

 

Microcosmi

Introdotta dal regista Enzo Cecchi, la serata ha visto l’attrice interagire con le domande del pubblico che l’hanno portata a raccontare dei suoi tanti spostamenti, da Fano al Piemonte, dove ha lavorato con Teatro Settimo, per arrivare a soggiornare a lungo a Srebrenica, in altre città ed altri luoghi. “Il mio campo base è ora a Marotta, ma sono dentro ad un flusso, prima o poi qualcosa accadrà. Penso, organizzo, produco, faccio anche i conti. I progetti costano. Praticamente, quando arrivo sul palcoscenico mi riposo”. Questi percorsi hanno portato Roberta ad entrare in contatto con tanti microcosmi intrecciati, a conoscere tante persone umili o importanti, tutte ricche di storie e umanità. Ha concluso l’incontro Enzo Cecchi che ha sottolineato il fascino e la leggerezza dell’attrice nel mettersi a nudo e nel raccontare anche storie terribili in modo lieve rendendole interessanti e coinvolgenti. Un’estate ricca di impegni attende Roberta Biagiarelli che lascerà Odissea per il Festival Teatrale di  Resistenza a Gattatico (Reggio Emilia) presso Casa Cervi e il 14 luglio sarà a Milano ospite della rassegna Estate Sforzesca. Tornerà anche in Bosnia e, nel ventennale del genocidio di Srebrenica, l’undicesimo giorno di ogni mese del 2015, ovunque sarà, rappresenterà il suo monologo sull’eccidio avvenuto proprio in quella data.

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