30-10-2016 ore 19:45 | Rubriche - Musica
di Stefano Zaninelli

Crawler. Hell sweet hell, le molteplici forme dell’heavy metal. Il nuovo album in arrivo nei primi mesi del 2017

A quasi cinque anni di distanza dal successo di Knight of the Word i Crawler tornano con un nuovo lavoro. Hell sweet hell, dodici brani da cui emerge con prepotenza tutta la vocazione del gruppo cremasco. In poco più di un’ora i Crawler si divertono a rimaneggiare il vocabolario dell’heavy metal dimostrano grande versatilità nella scrittura di brani originali, differenti l’uno dall’altro. Tante le influenze che ricorrono in ogni traccia, schegge di identità dei generi ed autori più disparati. Ma andiamo con ordine.

 

Gli album in studio

L’ultimo prodotto del lavoro in studio risale a luglio 2012: Un respiro è il brano realizzato in collaborazione con tastierista dei Labyrinth, Andrea De Paoli, per raccogliere fondi a favore delle persone colpite dal sisma in Emilia Romagna. Prima del singolo, i Crawler avevano mandato alle stampe l’album Knight of the Word – che prende il nome dalla title track prodotta da Beau Hill, guru della produzione discografia heavy metal americana – e l’Ep Burst, nel 2008, preceduto dal primo demo Undead, datato 2005.

 

Dai palchi alla rete

Nell’ultimo quinquennio la band cremasca ha raccolto consensi in Italia e in Europa. Ha calcato palchi importanti suonando al fianco di gruppi di primo piano all’interno del panorama metal internazionale, tra cui Eldritch, Michele Luppi, Skanners, Destrage, Sadist e Vanexa. L’apprezzamento si estende dalle transenne del palco alla rete, dove i Crawler raggiungono una certa notorietà: il singolo Knight of the Word – pubblicato per SG Records e distribuito da Andromeda e Twilight – viene stampato sulla compilation Rock Hard Italy - Explosion Vol. 5 e recensito positivamente su webzines italiane e straniere.  

 

Il 2017: Hell sweet hell

Esperienze, queste, che hanno certo influito sul nuovo lavoro. Nell’ascolto Hell sweet hell si ritrova la vena dell’heavy metal puro, di cui i Crawler da ormai quindici anni si fanno portabandiera. Con quest’album, prodotto da Valery Records e distribuito da Audioglobe, dimostrano di avere ancora molto da dire: dopo il cambio di formazione – con l’uscita di degli storici Renato Fecit e Giovanni Martiniello e l’entrata di Matteo Cattaneo e Daniele Mulatieri – la fiamma della creatività ha continuato a divorare ossigeno, tingendosi di sfumature che vanno dagli Iron Maiden ai Metallica, passando per fraseggi che ricordano rievocano Are you dead yet? (Children of bodom, 2005) e sonorità hard rock. Il resto, è una sorpresa tutta da scoprire. 

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