27-10-2014 ore 20:46 | Rubriche - Fahrenheit 451
di Giovanni Catelli

Notte e nebbia di Jean Cayrol. La ricerca di una via alla speranza ed al senso, dopo la contemplazione dell'orrore assoluto

Notte e nebbia di Jean Cayrol è un prezioso libro, edito dalle meritorie edizioni Nonostante, che racchiude due precedenti volumi pubblicati in Francia: si tratta del testo Nuit et brouillard, che Alain Resnais chiese all'autore per il suo documentario sui campi di concentramento nazisti, e del libro di poesie Poèmes de la nuit et du brouillard che l'autore pubblicò nel 1946 al termine della sua esperienza concentrazionaria. Sono dunque riunite una narrazione in presa diretta dei campi di sterminio e la sublimazione poetica che nacque da quella terribile esperienza, a cui pochi sopravvissero. Notte e nebbia era infatti la denominazione dei prigionieri politici, ai quali poteva essere data la morte in qualsiasi momento.

 

Il senso e la speranza

La prosa di Cayrol è asciutta ed essenziale, brevi frasi scabre per rendere l'orrore inaccettabile, una realtà che non si può quasi nominare. Le poesie sono liriche, la vita ritorna sui confini dove erano state solo morte e disperazione: non cancella la tragedia, ma cerca di ritrovare una via alla speranza ed al senso, dopo la contemplazione dell'orrore assoluto. Per Cayrol i sopravvissuti al lager sono simili a Lazzaro, risorto dalla morte: anch'essi hanno percorso la via di chi non ce l'ha fatta, e solo casualmente sono tornati alla vita; ma la loro esperienza è identica a quella dei morti: e qualcosa li separerà per sempre dai vivi che non sanno. Il libro è un oggetto di pregio, la grafica e la carta sono di grande qualità e il testo è arricchito dalla postfazione di Boris Pahor. Un ottimo biglietto da visita per un editore che ha scelto una linea editoriale precisa, indirizzata alla letteratura francese e al nouveau roman.

 

1942

Selvaggia dimora dell'aurora/passi di ciechi nel giardino/fedeltà mano che dorme/sopra un'ombra che torna. Aurora dalle dita fumanti armi/che cadete come foglie secche/l'uccellino delle mie lacrime/viene a bussare alla tua porta.

1571