24-08-2017 ore 11:20 | Rubriche - Costume e società
di Stefano Zaninelli

Amburgo. La battaglia al razzismo parte dal negozio: via i prodotti stranieri dagli scaffali

“Questo è quanto può essere vuoto uno scaffale senza stranieri”. Così recita il cartello posizionato sul ripiano vuoto dell’Edeka, un negozio di Amburgo. Da un giorno con l’altro i clienti hanno visto scomparire tutti i prodotti importati, la merce straniera. Al loro posto sono comparsi cartelli con differenti scritte: “senza diversità questo ripiano è piuttosto noioso”, “la nostra gamma ora conosce limiti” o ancora “saremmo più poveri senza diversità”. La notizia è riportata dal quotidiano britannico The Indipendent, spiegando che la campagna vuol essere una critica ai nuovi razzismi.

 

Un piccolo contributo”

Le reazioni sono state le più svariate. Molti si sono soffermati davanti agli scaffali vuoti. Non tutti però hanno compreso e apprezzato il senso dell’iniziativa, che dato il successo probabilmente verrà replicata in altri punti vendita dell’Edeka. Come spiega all’Indipendent il blogger Sven Schmidt, che per primo ha postato le foto su Twitter, “guardando ai commenti di odio che ho ricevuto e all’incomprensione, sono contento di aver portato il mio piccolo contributo contro il razzismo, anche se so che si trattava principalmente di una questione di diversità”.

 

L’unicità nella differenza

L’interpretazione dell’iniziativa si presta a numerose varianti. Per i detrattori non è che una campagna di marketing; per la politica – al voto federale il prossimo settembre – un nuovo argomento da sfruttare in campagna elettorale; per il negozio, una soddisfazione: “nel nostro punto vendita vendiamo cibi che provengono da altre parti del mondo – afferma un portavoce – solo insieme ai prodotti degli altri Paesi riusciamo a creare quella varietà unica che i nostri clienti apprezzano. Siamo contenti che la nostra campagna abbia sortito un effetto così positivo”.

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