23-04-2015 ore 17:41 | Rubriche - Costume e società
di Ilario Grazioso

Lodi, collegio San Francesco. Donne e Lgbt, come i media raccontano le differenze

Le Nazioni Unite in occasione della Conferenza mondiale sulla violenza contro le donne del 1933 a Vienna, hanno definito come violenza di genere “ogni atto legato alla differenza di sesso che provochi o possa provocare un danno fisico, sessuale, psicologico o una sofferenza della donna, compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o l’arbitraria privazione della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata”.

 

L’acronimo Lgbt

Si è parlato anche di questo nell’interessante corso formativo obbligatorio per giornalisti che si è tenuto sabato scorso a Lodi nell’aula magna del collegio San Francesco, dal titolo Donne e persone Lgbt: come i media raccontano le differenze. Uno sguardo deontologico. L’acronimo Lgbt indica le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender. L’appuntamento, organizzato da GiULiA – Rete delle Giornaliste Unite Libere Autonome con la partecipazione del comitato Se non ora quando? di Lodi, insieme al Comune e a numerose associazioni che si occupano di violenza sulle donne che operano sul territorio.

 

Teresa Manuelli (foto © Cremaonline.it)

Gli interventi

Esaustivi gli interventi dei relatori. Camilla Gaiaschi, giornalista professionista e dottoranda in Sociologia presso la Graduate School in Social and Political Sciences dell’università degli Studi di Milano, con una tesi in welfare e pari opportunità e Teresa Manuelli. Negli ultimi tempi è stato fatto notare nel corso delle relazioni, l’utilizzo del termine femminicidio ha fatto emergere il grave problema sociale della violenza, anche estrema, degli uomini contro le donne, ma spesso nei racconti dei fatti di cronaca, così come riportati dalle varie testate, per svariate ragioni, non ultima la necessità di scrivere quasi in contemporanea allo svolgimento dei fatti, si corre il rischio di cadere negli stereotipi del “carnefice colto da raptus, geloso e possessivo”, che di fatto, potrebbero tendere a giustificare o escludere la pura volontà omicida o trascorsi violenti.

 

Suggerimenti utili

GiULiA – Rete delle Giornaliste Unite Libere Autonome ha dato il suo contributo alla pubblicazione di Donne, grammatica e media – Suggerimenti per l’uso dell’italiano. Teresa Manuelli ha fornito indicazioni operative utili a superare dubbi e perplessità, rigurado l’adozione del genere femminile per i nomi professionali e istituzionali: Lo sapevate che si può dire l’architetta, la giudice, la presidente senza temere di incappare in clamorosi errori di italiano?”.

 

Gli ospiti

All’evento ha preso parte anche l’assessora alle Pari opportunità del comune di Lodi, Erika Bressani mentre Loretta Bignardi, dallo scorso settembre questore di Lodi, ha sottolineato l’importanza dell’incontro e la necessità di promuovere la formazione sulle differenze di genere.

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