23-03-2017 ore 18:38 | Rubriche - Fatto di ambiente
di Alvaro Dellera

Fatto d’ambiente. Il canneto, terra di mezzo. Un ecosistema prezioso per flora e fauna

Il canneto è sicuramente l’ambiente più interessante della biosfera naturale. In Italia i canneti si trovano in zone d’interramento di laghi, torbiere, terreni umidi, paludi ma soprattutto lungo i delta dei fiumi. Molto estesi, in Italia, sono quelli lungo il Po, dei veri e propri labirinti che si snodano dentro acque salmastre per chilometri con canne alte fino a  3 metri. La riserva regionale valli del Mincio, storici e affascinati quelli in località le Grazie (Curtatone - Mantova), il lancone di Gussola nel Cremonese, l’oasi di Acqualunga (Brescia), le torbiere di Marcaria (Mantova), di  Iseo e Provaglio (Brescia) e le paludi di Ostiglia (Mantova) per citare i più vicini. Nel cremasco e nel lodigiano sono rimaste piccole superficie a canneto unicamente nei paleomeandri abbandonati dell’Adda, il sentiero delle libellule ad Abbadia Cerreto, nella zona umida della Zerbaglia compresa nei comuni di Turano, Cavenago d’Adda e Credera Rubbiano.  

 

Canna di palude

Si tratta di habitat importanti sia per la flora sia per la fauna stanziale e migratoria, dove vivono tante specie legate agli ambienti acquatici, molte delle quali protette. La specie vegetale dominante nei canneti è la canna di palude (Phragmites australis), in misura minore la Typha latifolia e il carice (Carex riparia). L’esistenza del canneto è minacciato in parte da interventi di escavazione, bonifica e drenaggio. Per gli amanti della paesaggistica e della natura il canneto è un’attrazione irrefrenabile. Il fascino di questi luoghi non conosce stagioni. Distese di canne dai voluminosi ciuffi che, illuminati dal sole di mezza estate, esalta il color  giallo e bruno paglierino delle canne riflesse nei chiari d’acqua, o l’umida foschia che rende argentei gli steli e le infiorescenze, ormai ripiegate su se stesse dal peso della brina invernale.

 

Sistema ecologico

I canneti sono terre di mezzo, ambienti di passaggio tra zone umide con presenza costante di acqua e zone asciutte. Luoghi ideali per lo sviluppo della biodiversità. Ecosistemi preziosi non solo per le specie animali e vegetali presenti ma per tutto il sistema ecologico e depurativo delle acque. La canna di palude insieme ad altre piante acquatiche, attraverso la funzione di particolari radici (rizomi), permette la diffusione dell’ossigeno nel substrato. Tale importanza ecologica rende i canneti una priorità assoluta nella protezione ambientale. Bisogna infatti sottolineare come in Europa, negli ultimi decenni, la vegetazione a dominanza di Phragmites australis è andata incontro a fenomeni di forte declino. Questo regredire delle aree a canneto, soprattutto in Italia, ha prodotto anche la perdita quantitativa di molte specie ad esse indissolubilmente legate. Quelle più note riguardano gli anfibi come la rana rossa di Lataste, piccoli mammiferi come il moscardino, il topolino delle risaie  e gli uccelli, dai minuscoli passeriformi - come i forapaglie, il cannareccione, il pendolino ed il basettino -  agli eleganti aironi rossi, la sgarza ciuffetto, il tarabusino, il tuffetto e il tarabuso. Con i canneti di acqua dolce, a differenza di quelli salmastri, convivono altre formazioni botaniche interessanti. Dove c’è una palude o un piccolo stagno troviamo, a partire dalla tarda primavera, le splendide ninfee, i nannuferi o ninfea gialla sulle cui ampie foglie, che formano un verde tappeto galleggiante, pascolano molti uccelli acquatici, anfibi e coloratissime libellule. Se pur piccoli, i canneti a noi vicini ospitano ogni anno la nidificazione di importanti e infrequenti uccelli come il tarabusino, la schiribilla, il porciglione e la salciaiola, mentre in inverno danno riparo al vero re del canneto, il tarabuso, il cui mimetismo lo rende di difficilissima osservazione, essendo in grado di assumere la forma eretta ed allineata di corpo e becco il cui piumaggio simile alle canne trova facile nascondersi alla vista. I canneti sono spesso luoghi silenziosi dove la presenza di decine di specie animali, ciascuno con il proprio chiacchiericcio fatto di note ritmate e brevi pause, trasformano quasi per magia  quel silenzio in un sottofondo musicale dal quale non vorresti più staccarti. 

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