22-08-2017 ore 13:23 | Rubriche - Costume e società
di Andrea Galvani

A Single Life, la vita avanti e indietro come una canzone. Fa scuola il corto animato

Ferie quasi finite. Per molti nemmeno iniziate. La città torna a riempirsi di auto e persone. I parcheggi iniziano a scarseggiare, i rosari d’improperi abbondano e si arricchiscono di nuove variazioni. L’anno scolastico incombe. Rimangono montagne di compiti da finire e oceani di libri, diari, zaini e cartelle da comprare. Obbligatorio fornire i pargoli di quaderni a tema: rosa per arte, giallo per matematica, chi ricorda più il colore per letteratura italiana, ma pare facile intuirlo. Su tutto aleggiano i vaccini, tra favorevoli e gli strenui contrari “scienziati online”.

 

Mal comune mezzo gaudio

Ad impreziosire il lieto ritorno alla casa, dolce casa, l’affetto per i ritrovati colleghi e la routine quotidiana. La sopportazione per l’altro – passanti, conoscenti o vicini di casa – è segnalata da sms, mail, tweets and posts e ha raggiunto livelli definiti “preoccupanti”. Il refrain è noto: “ogni semestre diventano sempre più incivili, pare abbiano scambiato il condominio per un ranch”. Consola sicuramente tutti, ne ho la certezza, il fatto che non sia una prerogativa cremasca, ma coinvolga sempre maggiori porzioni di popolazione. Il sempiterno mal comune mezzo gaudio.

 

Contemplazione della bellezza

Sempre che funzioni o che qualcuno lo faccia veramente, non tutti riescono a trovare consolazione nella contemplazione della bellezza che ci circonda e quotidianamente conquista nuovi spazi, strappandoli al degrado. Vengono in soccorso i grandi. Per Jorge Luis Borges, uno abituato a parlare col Persiano, archetipo di saggezza, giova ricorrere alla poesia, ricordando soprattutto nei momenti in cui la pazienza pare esaurita, che la vita è come una rosa, “inestricabile e alitante, profonda e infinita”. E come no.

 

Rescue remedy

Eppure siamo nel 2017. La tecnologia si fa beffe del vintage. Quantomeno ne dispone a suo piacere. La musica, quasi tutta, piace a tutti. O quasi. Ciascuno dovrebbe avere una manciata di canzoni preferite, quella che al giorno d’oggi traducono con “playlist”. Una sorta di Rescue remedy – lo dico strizzando un occhio agli appassionati dei Fiori di Bach. Chissà che il trauma del rientro nella vita in riva al Serio – un nome, un programma – non sia alla base del cortometraggio dello studio olandese Job, Horis & Marieke. L’idea è semplice:Tutta la vita in un vinile”. In A Single Life la vita può andare avanti o indietro come si fa con una canzone. Il corto è stato candidato all’Oscar nel 2015. Come spiegano gli autori, “sfortunatamente poi ha vinto la Disney”. Visto il periodo e l’andazzo globale, vale la pena tralasciare filosofi e docenti troppo sofisticati e badare al sodo. Il piccolo Frankestein ricorda che “si può fare”. Bentornati.

 

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