19-08-2015 ore 17:05 | Rubriche - Motori
di Gianni Carrolli

Codice della strada. Sul motorino in due a partire dai 16 anni. Confarca: “si introduca formazione obbligatoria per i motociclisti”

“La legalizzazione di una situazione consolidata ormai da anni in tutte le grandi città italiane che però non considera i rischi per i minori e le responsabilità legali degli adulti in caso di incidente”. Così Paolo Colangelo, presidente di Confarca – la confederazione delle autoscuole riunite e dei consulenti automobilistici – commenta l’entrata in vigore delle nuove norme del Codice della strada previste dalla legge Ue 2014, che aboliscono il divieto di andare in due in motorino anche a 16 anni.

 

Applicare la normativa in toto

Secondo il presidente di Confarca, il provvedimento “servirà a fare chiarezza e ad aiutare nelle controversie con le assicurazioni i proprietari dei ciclomotori da 50 cc, ma che di fatto non risolve le problematiche legate alla sicurezza stradale. La nostra proposta è quella di applicare tutto quello che prevede la normativa europea anche in termini di formazione, come ad esempio le guide certificate per i motocicli, anche per i sedicenni proprietari di ciclomotori da 50 cc”.

 

Formazione obbligatoria

Di legalizzazione parla anche Sergio Cozza, vicepresidente Confarca: “l’età giovanissima dei centauri però impone una riflessione sulla necessità di introdurre anche la formazione obbligatoria per la guida sicura. Quando si sta in due su un motorino cambiano ad esempio gli spazi di frenata, cose che i ragazzi non sanno. Anche i rischi legali cambiano, poiché la responsabilità è dei genitori del proprietario del motorino, che in caso di incidente diventano automaticamente responsabili anche dell’incolumità del passeggero”.

 

Le norme sulla sicurezza

“Dal 2006 in Europa è obbligatoria la formazione di 7 ore per i motociclisti. Essendo stata recepita la normativa che legalizza l’andare in due in scooter anche a 16 anni, ci aspettiamo che vengano recepite anche le altre normative che riguardano la sicurezza dei centauri – conclude il vicepresidente – specie se così giovani ed inesperti”.

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