18-04-2024 ore 13:32 | Rubriche - Medicina e salute
di Giulia Tosoni

'Il futuro della cura', in Fbc arriva il Baiobit. Uno strumento tecnologico per analizzare il passo

Uno strumento tecnologico, capace di quantificare in maniera precisa e oggettiva la funzionalità motoria dei pazienti. Questo è il Baiobit, donato dall’associazione La Tartaruga alla Fondazione benefattori cremaschi. Un grande passo avanti per l’innovazione della cura che verrà usato principalmente nell’ambulatorio neurologico di via Zurla. “Insieme all’associazione La Tartaruga abbiamo realizzato qualcosa di importante per la prevenzione, la cura e la diagnosi dei disturbi del movimento – ha introdotto la presidente di Fbc, Bianca Baruelli – oggi siamo fieri di mettere a disposizione strumenti altamente innovativi per i nostri pazienti”.

 

Come funzione il Baiobit

Il paziente, in ambulatorio, viene accolto dal medico neurologo Michele Gennuso e da un’equipe multidisciplinare che gestisce la presa in carico a 360 gradi della persona. Oggi la struttura si arricchisce di una nuova tecnologia: l’analisi del passo. Come spiegato da Gennuso “Baiobit altro non è che una fascia. Viene posizionata intorno al bacino per registrare il ritmo e l’ampiezza del passo, nonché l’angolatura di alcune articolazioni. Una volta completato il test, il software genera un report estremamente utile per il fisoterapista”. Lo strumento troverà impiego anche nell’ambulatorio fisiatrico per chiunque abbia la necessità di effettuare l’analisi, al costo di 28 euro. 

 

Il futuro della cura

Il presidente de La Tartaruga, Marco Mantegazza ha sottolineato l’importante collaborazione che da anni è in atto con la Fondazione. “Stiamo facendo del bene per un’intera cittadinanza. Sono felice che il Baiobit venga usato per i pazienti in generale, non solo per i malati di Parkinson”. Il direttore socio sanitario di Fbc, Luigi Entrerri ha concluso la conferenza ribadendo l’importanza dell’innovazione: “sono contento di avere questo strumento perché permette alla Fondazione di proiettarsi verso il futuro della cura del paziente”.

2107