14-08-2017 ore 12:15 | Rubriche - Costume e società
di Stefano Zaninelli

In carrozzina sulla spiaggia: da Licciola a Crema, il sogno di un mondo senza barriere

Fino a pochi giorni fa la spiaggia di Licciola, nel comune sardo di Santa Teresa di Gallura, era una spiaggia come molte altre. Sabbia dorata, specchio marino invidiabile, ombrelloni sparsi qua e là. Un paradiso, non per tutti: senza passerelle né carrozzine speciali, per i diversamente abili il mare e la tranquillità erano un sogno da conquistare. Raggiungere la meta significava spingere e trascinare la carrozzina per chilometri, soprattutto sulla sabbia. È l’immagine ritratta nella foto di Enrico Galletti, che rappresenta due coniugi cremaschi a la Licciola: lei in carrozzina, lui che la traina sotto il sole cocente. Una foto che ha fatto il giro dei social e delle testate giornalistiche nazionali, spingendo il Comune ad intervenire.

 

Le richieste e le risposte

“L’amore, quello vero, era lì”, ha scritto Galletti sulla sua pagina Facebook. Per i due coniugi cremaschi non era la prima volta. Già anni fa avevano chiesto al Comune di intervenire. La richiesta non ha mai ricevuto una risposta concreta. Ciò non ha impedito alla coppia di tornare ogni anno alla spiaggia, faticando sulla sabbia per godersi qualche ora di felicità. Fino a quest’anno. “Il nostro interesse esclusivo – racconta Mimma Aiello, nipote dei coniugi – era che il Comune dotasse la spiaggia almeno di una sedia che consentisse anche ai disabili di fare il bagno”. Il clamore suscitato dalla foto e dal racconto ha sortito effetto positivo: ora la spiaggia ha una carrozzina con ruote speciali e il sindaco Pisciottu ha garantito una passerella per l’anno prossimo.

 

Speriamo sia un bell’inizio”

L’auspicio è che la vicenda possa ispirare un cambio di passo. “Noi continuiamo a sperare – commenta Aiello – perché non non sempre chi dovrebbe provvedere ed intervenire lo fa in modo solerte”. Questa condizione attraversa il Paese intero, dalla Sardegna alla Sicilia alla Lombardia. “A Crema non siamo messi bene – aggiunge Aiello – c’è ancora molto da fare e lo dico per esperienza. Non parlo solo dei gradoni del Mercato Austroungaico. Mi riferisco ai marciapiedi e agli esercizi pubblici: ancora oggi ci sono locali dove i servizi igienici per i disabili sono un optional. A fine anni ‘80 negli Stati uniti i parchi giochi avevano già accessi e fontanelle per diversamente abili. A quasi trent’anni di distanza noi oggi siamo ancora ben distanti da quella realtà. Questo è sintomo di una mancanza di attenzione. Speriamo che questa storia sia un bell’inizio”.

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